Clinica Santa Maria, scatta da oggi la cassa integrazione per 70 dipendenti
AVEZZANO. Da questa mattina settanta dipendenti della clinica Santa Maria di Avezzano (gruppo Villa Pini) inizieranno la cassa integrazione straordinaria a rotazione per un periodo di 13 settimane. Soltanto undici i dipendenti che rimarranno a lavoro.
I dipendenti solidali con i cassintegrati rimarranno però in presidio permanente - sia sul tetto che davanti all’ingresso della casa di cura, a turno - per continuare la protesta e la raccolta delle firme, diventate in pochi giorni quasi 4000. Nella petizione si chiede alla Regione di salvare una clinica che, in cambio di soli trenta posti letto convenzionati con la Asl, nel 2009 ha assicurato 3.000 ricoveri, 1.000 interventi chirurgici, 6.000 prestazioni ambulatoriali e 585 parti. Domani mattina i dipendenti si recheranno a Pescara per il consiglio regionale.
I dipendenti della clinica avezzanese stanno inoltre organizzando due grandi manifestazioni: una che si terrà ad Avezzano, in cui si chiederà la partecipazione e la solidarietà delle scuole marsicane, dei comitati di quartiere e dei sindaci dei paesi marsicani. L’altra davanti a Montecitorio, a Roma, probabilmente con tutti gli altri dipendenti del gruppo Villa Pini. Per organizzare queste manifestazioni e tutte le altre iniziative di sostegno è stato istituito un comitato dei lavoratori formato da otto rappresentanti: 4 medici e 4 infermieri professionali.
Questo comitato ha anche la delega dei colleghi a incontrare le autorità. Sabato scorso è stato il prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, ad assicurare al comitato la sua piena solidarietà e il suo impegno affinché gli enti non disperdano un patrimonio così importante. Ieri pomeriggio, intorno alle 16, è stata la presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane, accompagnata dal consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio, a raccogliere l’invito del comitato e a firmare la petizione contro la chiusura della clinica.
I dipendenti solidali con i cassintegrati rimarranno però in presidio permanente - sia sul tetto che davanti all’ingresso della casa di cura, a turno - per continuare la protesta e la raccolta delle firme, diventate in pochi giorni quasi 4000. Nella petizione si chiede alla Regione di salvare una clinica che, in cambio di soli trenta posti letto convenzionati con la Asl, nel 2009 ha assicurato 3.000 ricoveri, 1.000 interventi chirurgici, 6.000 prestazioni ambulatoriali e 585 parti. Domani mattina i dipendenti si recheranno a Pescara per il consiglio regionale.
I dipendenti della clinica avezzanese stanno inoltre organizzando due grandi manifestazioni: una che si terrà ad Avezzano, in cui si chiederà la partecipazione e la solidarietà delle scuole marsicane, dei comitati di quartiere e dei sindaci dei paesi marsicani. L’altra davanti a Montecitorio, a Roma, probabilmente con tutti gli altri dipendenti del gruppo Villa Pini. Per organizzare queste manifestazioni e tutte le altre iniziative di sostegno è stato istituito un comitato dei lavoratori formato da otto rappresentanti: 4 medici e 4 infermieri professionali.
Questo comitato ha anche la delega dei colleghi a incontrare le autorità. Sabato scorso è stato il prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, ad assicurare al comitato la sua piena solidarietà e il suo impegno affinché gli enti non disperdano un patrimonio così importante. Ieri pomeriggio, intorno alle 16, è stata la presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane, accompagnata dal consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio, a raccogliere l’invito del comitato e a firmare la petizione contro la chiusura della clinica.