Massa d’Albe

Compostaggio, il Tar dice sì

Respinto il ricorso del comitato contro l’impianto Cesca

MASSA D’ALBE. Il Tribunale amministrativo regionale respinge il ricorso del Comitato difesa del territorio equo sull’impianto di compostaggio Cesca di Massa d’Albe. I cittadini, riuniti in un comitato, avevano fatto appello al Tar per far chiudere la struttura ritenuta dannosa per la salute e per l’ambiente. Il Tar, però, ha confermato sia la legittimità del giudizio espresso dal comitato Via della Regione, sia dell’autorizzazione regionale rilasciata a giugno 2014 alla Cesca per la realizzazione di “un impianto di compostaggio da matrici organiche di qualità per la produzione di ammendante compostato misto”. Di fatto il Tar ha respinto il ricorso del comitato che però non esclude di intraprendere altre strade. Secondo quanto riportato dalla sentenza risultano infondate e in parte tardive le censure sollevate dai ricorrenti e l’impianto, che ha ottenuto il parere favorevole di tutti gli enti preposti, è stato localizzato nel rispetto delle distanze dai siti Sic e Zps, e in conformità a quanto previsto dal piano regionale dei rifiuti. Inoltre l’area di localizzazione dell'impianto in questione non è soggetta a vincolo idrogeologico, né risulta interessata da fenomeni di rischio idraulico o geologico.

Nella fase di esercizio dell’impianto le acque non interagiranno con il sistema idrico naturale superficiale e sotterraneo. La Cesca, difesa dagli avvocati Evelina Torrelli, Sonia D’Angiulli e Roberto Fiore, ha ottenuto così la conferma dell’infondatezza delle informazioni diffuse in questi due anni «volte a creare equivoci e a diffondere inutili allarmismi». (e.b.)

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