Quattro posti di operatore socio sanitario

Concorso Asl, dopo gli esposti arriva il ricorso al Tar

ROCCARASO. C’è anche un ricorso al Tribunale amministrativo regionale per denunciare le presunte irregolarità riscontrate alla prova pratica del concorso bandito dall’Asl, per 4 posti di operatore...

ROCCARASO. C’è anche un ricorso al Tribunale amministrativo regionale per denunciare le presunte irregolarità riscontrate alla prova pratica del concorso bandito dall’Asl, per 4 posti di operatore socio-sanitario.

A questo, oltre all’esposto già presentato al ministero della Salute, alla presidenza del Consiglio dei ministri e alla procura regionale della Corte dei Conti, si aggiunge ora anche un’interpellanza al presidente del consiglio regionale. Tramite l’avvocato Francesco Di Genova, una partecipante, che non ha superato la prima prova, ha presentato un ricorso al Tar per chiedere di essere riammessa al concorso. «Considerato che così tante persone hanno denunciato delle irregolarità», dice l’avvocato Di Genova, «in caso di giudizio le chiamerò a testimoniare su quanto accaduto».

A oggi, un centinaio di concorrenti ha già chiesto, attraverso l’avvocato Mario Angelo Candido, la nullità dell’esame e la sospensione della procedura concorsuale. La prova pratica, cui hanno partecipato circa 800 persone arrivate da tutta Italia, si è svolta a luglio del 2015, al palazzetto del ghiaccio di Roccaraso. «Nel locale in cui ha avuto luogo la prova», ha scritto l’avvocato Candido, «era presente personale di vigilanza, ma la vigilanza non è stata di fatto esercitata: è stato lamentato il mancato intervento nei confronti di quanti facevano uso di telefoni cellulari che si sentivano ripetutamente squillare nell’aula, nonostante il dispositivo di depositarli all’ingresso. È stato anche permesso a diversi concorrenti di allontanarsi dall’aula».

Tra le altre anomalie è stato inoltre contestato il fatto che i fogli consegnati, contenenti il questionario con domande a risposte multiple, non recavano il timbro dell’Asl né alcuna firma. La Commissione avrebbe poi consentito di annullare le risposte già date e di apporre ulteriore segno di croce su altra risposta alla stessa domanda. Su quanto accaduto al palazzetto di Roccaraso vuole vederci chiaro anche il consigliere regionale del movimento Cinque stelle Domenico Pettinari, che ha scritto un’interpellanza al presidente Giuseppe Di Pangrazio, in cui chiede di «sospendere la procedura», quantomeno in attesa che sulla vicenda venga fatta chiarezza. (m.t.)

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