Condannato a pagare Così l’ex sindaco chiede l’elemosina

Fantauzzi di Civita d’Antino si è visto bloccare i conti postali Provocatoria protesta davanti al tribunale: «Non ho soldi»

AVEZZANO. Chiede l’elemosina per protesta, davanti al tribunale di Avezzano, contro una sentenza che lo condanna al pagamento di 8mila euro. Ieri mattina, Paolo Fantauzzi, ex sindaco di Civita d’Antino, fino a qualche tempo fa vicesindaco e attualmente consigliere comunale, si è appeso un cartello al collo per spiegare le ragioni del suo gesto. Il giudice Giulia Sorrentino lo ha condannato per avere diffamato un ingegnere durante un consiglio comunale in paese. All’epoca Fantauzzi era sindaco.

«In una discussione dissi al libero professionista che stava boicottando alcuni lavori del Comune», racconta Fantauzzi, «mi ritrovo condannato a pagare 8mila euro. In più mi hanno bloccato tutti i conti correnti e mi ritrovo senza soldi da 15 giorni: non saprei come fare ad andare avanti. Sono un semplice impiegato delle Poste e hanno bloccato anche dei conti che ho cointestati con mio figlio che vive a Roma, con una mia zia e altri parenti. Adesso sono in attesa dell’udienza in corte d’Appello che ci sarà il 22».

Sulla protesta interviene l’avvocato dell’ingegnere. «Con sentenza che risale al 24 giugno 2015, il signor Fantauzzi veniva condannato al risarcimento del danno in favore del mio assistito», spiega il legale Maurizio Colaiacovo, «nel corso di un consiglio comunale, questi rendeva dichiarazioni ritenute dal tribunale lesive del decoro e dell’onore del mio cliente. La sentenza di primo grado è immediatamente esecutiva. Nonostante gli inviti al pagamento bonario, Fantauzzi non ha provveduto. Peraltro abbiamo atteso invano mesi prima di mettere in esecuzione la sentenza, proprio per dargli la possibilità di provvedere ad ottemperare a quanto stabilito. Su incarico del mio cliente procedevo a notificare, a mezzo dell’ufficiale giudiziario al fine di procedere al pignoramento del quinto dello stipendio, come previsto dalla legge. Nessuna responsabilità del mio assistito per iniziative relative a paventati blocchi di conto corrente ma, semplicemente, si è agito nel rispetto di una sentenza. Il mio assistito preannuncia che tutelerà i suoi diritti nelle competenti sedi giudiziarie nei confronti dell’autore delle dichiarazioni». (m.t.)

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