Corruzione, Daniela Stati lascia l'assessoratoChiodi: "Solidale e certo della sua estraneità"

L'assessore regionale alla Protezione civile, rifiuti e ambiente ha lasciato l'incarico dopo la richiesta di interdizione dai pubblixi uffici avanzata dalla procura antimafia nell'ambito dell'inchiesta per corruzione su presunti favoritismi nella ricostruzione post sisma

PESCARA. Daniela Stati si è dimessa da assessore regionale alla Protezione civile, rifiuti e ambiente. La decisione arriva dopo il provvedimento della magistratura che ha chiesto l'interdizione dai pubblici uffici ell'ambito dell'inchiesta per corruzione su presunti favoritismi nella ricostruzione post sisma. "Solidarietà", "convinzione dell'estraneità ai fatti" e "fiducia nella magistratura", sono stati espressi dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, all'ex assessore.

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"Esprimo alla Stati totale solidarietà, nella convinzione che l'accertamento dei fatti dimostrerà la sua estraneità a quanto contestato, e auspico la massima rapidità nella conclusione delle indagini in corso", si legge in una nota di Gianni Chiodi. Il governatore e l'intera Giunta hanno inoltre espresso "grande apprezzamento per il lavoro fin qui svolto dall'assessore Stati, che ha dato prova di dedizione, competenza, capacità ed efficacia, anche in momenti difficilissimi per la Regione Abruzzo".

Chiodi ha assunto l'interim delle tre deleghe in attesa di scegliere il nuovo assessore. La vicenda giudiziaria ha determinato una bufera politica nella Regione Abruzzo. Il governatore dovrà procedere a un mini rimpasto forzato, sostituendo la Stati con un'altra donna, visto che lo statuto regionale impone la presenza di due donne nell'esecutivo. In tal senso, si apre una corsa all'assessorato alla quale non sarà estranea L'Aquila, che rivendica una rappresentanza in Giunta.
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