Crisi Intecs, appello di Lolli al ministero

Il vicepresidente della Regione: «Deroga alla legge o 120 addetti senza ammortizzatori sociali»

L’AQUILA. Una deroga al Jobs Act, per permettere alle aziende del cratere sismico di utilizzare, per tutto il 2016, il regime di ammortizzatori sociali previgente all’entrata in vigore della riforma. È la richiesta formulata dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli al sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova. Un atto istituzionale, che raccoglie le sollecitazioni arrivate dai sindacati e in particolare dalla Fiom della provincia dell’Aquila, che si è rivolta anche al prefetto Francesco Alecci. Tra i tanti lavoratori che potrebbero beneficiare della deroga ci sono i 120 ricercatori della Intecs, ex Technolabs, che dal prossimo gennaio rischiano di «entrare nella soglia della povertà», a causa della forte riduzione degli stipendi. «L’applicazione delle nuove norme sugli ammortizzatori sociali entrate in vigore il 24 settembre 2015», ha denunciato il segretario provinciale della Fiom Alfredo Fegatelli, «con l’introduzione di restrizioni in termini di tempi di utilizzo degli strumenti e di integrazione salariale e con l’aumento dei costi a carico delle imprese, rischia di compromettere seriamente la tenuta occupazionale e sociale della nostra provincia».

Nella nota inviata al sottosegretario Bellanova, il vicepresidente Lolli sottolinea «la profonda crisi che a partire dal 2008 ha colpito la provincia dell’Aquila, alla quale si sono sommate nel 2009 le enormi difficoltà legate all’evento sismico che ha compromesso ulteriormente le attività produttive del territorio. Ricordo che per fronteggiare l’eccezionale contingenza lavorativa del post-terremoto non sono stati messi in campo da parte delle istituzioni strumenti straordinari, ma si è potuto fare ricorso solo agli ammortizzatori sociali ordinari, vale a dire cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione straordinaria e contratti di solidarietà, esattamente come per qualsiasi altra azienda italiana in crisi». Lolli evidenza al sottosegretario al Lavoro che «con gli ammortizzatori sociali, in questi anni, alcune importanti realtà industriali della provincia dell’Aquila sono riuscite a riposizionarsi sul mercato, mentre altre ancora oggi sono in una condizione di precario equilibrio, ma con possibilità concrete di uscita dalla crisi. Le aree del cratere sismico sono rientrate nella zonizzazione prevista all’articolo 107 comma 3 lettera C del Tfue proprio perché individuate come zone particolarmente disagiate. Alla luce di questi elementi», conclude Lolli, «la provincia dell’Aquila e in particolare l’area del cratere sismico, sembrano avere tutte le caratteristiche per rientrare nei percorsi individuati dalla disposizioni transitorie e finali del decreto legislativo 14 settembre 2015, numero 148 articolo 42, che prevedono deroghe in situazioni a forte impatto occupazionale».

Romana Scopano

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