D’Alfonso, il pressing dei sindaci marsicani

Dopo l’esclusione della Marsica dagli aiuti Ue i primi cittadini fanno squadra La risposta del governatore: treni veloci, banda larga e ospedali più efficienti

AVEZZANO. I sindaci della Marsica fanno squadra e chiedono al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, l’attuazione del “Progetto Marsica”. Una sala consiliare gremita da tutti i sindaci del comprensorio, con a fianco rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati e di diverse associazioni del territorio, ha accolto al Comune di Avezzano D’Alfonso e punto per punto ha scandito quanto “si pretende” ora dalla Regione. Il tutto alla luce dell’esclusione della Marsica e della Piana del Cavaliere, dalle aree ammesse agli incentivi previsti dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Un incontro durato diverse ore, organizzato dal sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, cui i rappresentanti della Marsica si sono presentati con la progettazione da oggi a cinque anni, per riportare lustro a una parte d’Abruzzo che rischia di essere penalizzata dall’esclusione degli incentivi statali e dalla canalizzazione delle risorse verso L’Aquila, colpita dal sisma del 2009. Una carrellata di interventi, più o meno duri, di sindaci che hanno focalizzato l’attenzione del presidente D’Alfonso e del vice Giovanni Lolli, affiancati dal presidente del consiglio Giuseppe Di Pangrazio, sulle emergenze su cui la Regione deve subito intervenire. E quindi trasporti, sanità, turismo e agricoltura. Punti che se oggi si dimostrano deboli, possono essere il rilancio della Marsica. E da qui un documento in cui è illustrato il progetto e le linee guida per realizzarlo. Ma se i sindaci presenti hanno accolto di buon grado le “promesse” di D’Alfonso su treni veloci e senza disagi, arrivo della banda larga su tutto il territorio, ospedale pienamente funzionale e potenziato nei servizi, finanziamento di un progetto che risolva l’emergenza idrica del Fucino, apertura Interporto e autostrade meno care, c’è chi non è stato soddisfatto dall’incontro.

«Dai proclami si passi ai fatti e lo si faccia rapidamente, perché la Marsica non può permettersi il lusso di aspettare», commentano Gianluca Ranieri e Emilio Iampieri, consiglieri regionali del Movimento 5 stelle e di Forza Italia, «l’esclusione della Marsica dai benefici previsti dalla legge 107/3c ha già prodotto effetti devastanti perché le aziende che, in virtù di tali agevolazioni, avevano manifestato la volontà di investire sul nostro territorio, c’è il rischio che ora dirotteranno altrove i loro progetti».

«Il progetto Marsica” precisa Vincenzo Mini, della Piana del Cavaliere, «esigeva risposte più puntuali e non fondate su chimere difficilmente realizzabili. Confido che a breve ci sia un ripensamento, almeno per l’inclusione della Marsica come area di crisi, visto che purtroppo ogni giorno assistiamo a chiusure di attività imprenditoriali». (m.t.)

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