L’ADSU

D’Ascanio: è giusto accertare la verità

L’AQUILA. Non si sottrarrà alle sue responsabilità, se verranno accertate dalla magistratura, l’Azienda per il diritto agli studi universitari. Il presidente dell’Adsu Francesco D’Ascanio risponde...

L’AQUILA. Non si sottrarrà alle sue responsabilità, se verranno accertate dalla magistratura, l’Azienda per il diritto agli studi universitari. Il presidente dell’Adsu Francesco D’Ascanio risponde così all’avvocato Wa nia Della Vigna, difensore di quattro ragazzi superstiti del crollo della Casa dello studente e dei familiari di Hussein Hamade, uno degli studenti deceduti sotto le macerie. Della Vigna, infatti, intende citare l’Adsu, insieme alla Regione, in sede civile.

Tuttavia, se altre responsabilità devono essere accertate, «allora», commenta D’Ascanio sollevando una critica, «mi risulta un po’ strana la costituzione di parte civile del Comune nel crollo, e anche il tentativo dell’Università di porsi come parte civile, come se avessero subìto un danno d’immagine. Invece qui dobbiamo rimboccarci le maniche e unirci. Stimo l’avvocato Della Vigna», dice D’Ascanio, che ha avuto modo di conoscere l’avvocato qualche tempo fa, quando difese 8 studenti espulsi per aver fumato una sigaretta affacciati a una finestra della sala studio della caserma Campomizzi.

«È giusto che l’avvocato compia fino in fondo il suo dovere. L’azienda, in quanto tale, non sembra avere responsabilità, tanto che il direttore di allora, Luca Valente, è stato assolto (come pure l’allora presidente Luca D’Innocenzo).Continueremo a stare al fianco degli studenti, non fuggiremo alle nostre responsabilità. Io ho casa su via XX Settembre, zona particolarmente devastata dal sisma. Lì c’è stata un’accelerazione sismica particolarmente intensa. Forse anche io avrei fatto la stessa scelta che sta facendo Della Vigna».

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