Dalla Scozia a Sulmona per conoscere chi salvò il loro padre dai nazisti

Sono arrivati dalla Scozia per scoprire chi, durante la Seconda guerra mondiale, aiutò il loro padre a fuggire da un campo di prigionia. Quattro figli e un nipote dell'ex soldato ci sono riusciti: l'eroe fu Ettore Colelli

SULMONA. Sono arrivati dalla Scozia per conoscere chi, durante la Seconda guerra mondiale, aiutò il padre, il capitano Norman Livingstone MacLuas, nella sua fuga dal campo di prigionia di Fonte d'Amore verso le linee alleate. Si tratta di quattro dei sei figli dell'ufficiale scozzese (Penelope, Valerie, Ian, Kirsty) e del nipote Gideon.

Dopo aver preso contattati con il Comune di Sulmona, prima, e l'associazione Freedom Trail (che ogni anno organizza la marcia lungo il sentiero percorso dai prigionieri da Sulmona a Casoli), poi, sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo. Ad aiutare il capitano MacLuas fu Ettore Colelli di Campo di Giove. Ora Ettore non è più in vita, ma a Campo di Giove vive suo figlio Luigi, conosciuto come Gino. E i MacLuas sono riusciti ad incontrarlo grazie al sindaco, Vittorio Di Iorio.

Un incontro lungo e intenso nel corso del quale i figli MacLuas e Colelli hanno confrontato e ricostruito le loro storie. Storie di sofferenza, ma anche di aiuto e solidarietà in un periodo difficile come quello della Grande Guerra.

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