Danza e letteratura nella notte dei Cantieri

Nell’ex tipografia Bastida “Immagina che qui”, e alle 99 Cannelle spettacolo sulle mura restaurate

L’AQUILA. I Cantieri dell’Immaginario da quest’anno aprono le porte alla letteratura e all’editoria per ragazzi, grazie all’Associazione “Libris in fabula” e alla rassegna “Immagina che qui…”. Dopo l’appuntamento del 13 luglio al Palazzetto dei Nobili, che ha dato il via all’intera manifestazione, “Libris in fabula” conduce gli spettatori nei locali della storica Tipografia Bastida in via Verdi, dove da domani si svolgeranno numerosi eventi. Alle 17,30 è prevista l’inaugurazione di tre mostre, una sull’editoria per ragazzi, una relativa alle produzioni letterarie e illustrazioni per ragazzi di autori aquilani e una mostra sull’antica tipografia. L’inaugurazione sarà preceduta da un intervento del professor Giuseppe Cristofaro, docente di letteratura per l’infanzia dell’Università dell’Aquila. Le mostre rimarranno aperte al pubblico fino al 7 agosto e saranno aperte dalle 17,30 fino alle 21,30. Il primo agosto, il gruppo E-Motion presenta “Studio sul concetto di muro”. L’appuntamento è nella zona compresa tra il Munda, la Fontana delle Novantanove Cannelle, la cinta muraria. «Se le mura potessero parlare chissà quante verità nascoste verrebbero allo scoperto e quanta storia andrebbe rivista e ripensata», fanno sapere i promotori dell’iniziativa. «Il concetto di muro è un archetipo così forte e significativo che ancor oggi dialoga con la nostra quotidianità, rappresentando quel limite, quella linea reale o immaginaria che arresta l’incedere, ma che fortifica e custodisce un popolo. Francesca La Cava con il suo gruppo E-Motion esplora attraverso la danza e il corpo in movimento il concetto di muro nella sua valenza metaforica e simbolica, facendone il tema centrale del suo nuovo progetto coreografico. Senza orpelli, strutture sceniche, rimandi didascalici, il corpo dei danzatori è l’unico strumento che costruisce e decostruisce muri, ma è anche scudo e materia muraria assumendo di volta in volta doppie valenze. Manolo Perazzi, Valeria Russo, Sara Catellani, Andrea Di Matteo e la stessa Francesca La Cava sprigionano una danza poderosa, atletica dietro una fragilità densa e leggera che svela quest’idea di muro alienante ed opprimente, come la musica composta da Fabio Cifariello Ciardi. Infatti, l’accostamento del violoncello con le sonorità elettroniche ci restituisce suoni pieni e corposi con alcuni tratti più sfilacciati che oltrepassano timbri, suoni e rumori, grazie anche alla mano decisa di Luca Franzetti al violoncello. La pièce si avvale del supporto video di Salvatore Insana e dei costumi di Chiara Defant.

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