Debiti fuori bilancio i dirigenti disertano la Commissione

Ieri si doveva parlare anche della questione Banca Sistema Masciocco: i funzionari non rispettano le regole democratiche

L’AQUILA. Un’ennesima Commissione Bilancio disertata dai dirigenti comunali manda su tutte le furie il presidente Giustino Masciocco (Sel). Ieri mattina nella sede comunale di villa Gioia si sarebbe dovuta tenere una riunione per discutere il riconoscimento di debiti fuori bilancio e la transazione con banca Sistema (alla quale è stato ceduto il credito delle bollette non pagate dai morosi del prgetto Case), oltre che dei 4,2 milioni di euro vantati nei confronti del Comune dall’Asm (la società che gestisce la raccolta dei rifiuti) e risalenti al full cost recovery 2007/2008: soldi che, in sostanza, il Comune deve pagare alla società e per cui esiste un contenzioso. Questioni su cui si sarebbero dovuto ascoltare i due dirigenti comunali Lucio De Nardis (Attività produttive) ed Enrica De Paolis, entrambi desaparecidos. Un modo di fare dell’intera “categoria” dei dirigenti che si ripete da anni. Commissione dunque annullata. «Ho scritto al presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti», dice scoraggiato Masciocco, «ma non so se la convocherò ancora». Così non è come arrendersi all’inerzia altrui? «Sono amareggiato», risponde il consigliere comunale. «È una lotta contro i mulini a vento». Certo, avere 33 milioni e rotti di avanzo di amministrazione e non sapere quanto di tale cifra può essere utilizzato «perché da anni i dirigenti non fanno il conto dei debiti fuori bilancio, per cui, per non rischiare lasciamo l’intera somma bloccata», è quasi un insulto per una città che oltre a essere ricostruita per i danni del sisma deve anche essere «ordinariamente amministrata», con opere pubbliche piccole ma importanti da portare a termine: marciapiedi, strade, illuminazione e così via. «A questo punto prendo atto dell’inutilità dei consiglieri. Ci rimette, però, la democrazia, dove ciascun “organo” ha un preciso ruolo: giunta, sindaco, dirigenti, consiglieri e quindi le Commissioni. Lo dice la legge. Invece i dirigenti sono insofferenti a queste regole, pensano che relazionandosi con il sindaco e con la giunta esauriscano il loro dovere. I cittadini hanno il diritto di sapere come operano. Invece i dirigenti non collaborano e vedono la convocazione in Commissione come una perdita di tempo, insofferenti al confronto. Chiediamo di sapere a quanto ammontano, settore per settore, i nostri debiti fuori bilancio che ci trasciniamo da anni senza soluzioni». (m.g.)

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