Dipendenti del Crab protestano sul tetto

I 24 ricercatori proseguono la battaglia a difesa della loro vertenza. «Siamo senza stipendi e manca una legge strutturale»

AVEZZANO. Hanno “invaso” i cancelli dell’ente con striscioni e cartelli di protesta e poi sono saliti sul tetto per gridare tutto il loro sdegno contro un futuro troppo incerto.

I 24 ricercatori del Crab non si fermano. Dopo l’incontro dei giorni scorsi in città attendono il vertice a Pescara al quale, però, non prenderanno parte direttamente. L’incontro, infatti, prevede la partecipazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Dino Pepe, dei sindacati regionali e i dirigenti dei vari servizi. Ma non dei tecnici, come auspicato più volte dai ricercatori del Crab.

«Siamo da giorni in stato di agitazione», ha commentato Pierangela De Berardis. «Protestiamo sia per gli stipendi arretrati, sia per la legge strutturale che da 10 anni ci promettono di varare, ma che ancora non vediamo».

Ieri mattina alle 11 i dipendenti hanno deciso di far sentire simbolicamente la loro voce a tutta la città. Con cartelli e striscioni sono saliti sul tetto della struttura di via Sandro Pertini urlando tutto il loro sdegno contro le istituzioni che non danno loro delle risposte certe. Un gesto estremo, che ha attirato numerosi curiosi nella zona industriale della città. Le forze dell’ordine sono arrivate allo scopo di controllare la situazione.

Dopo qualche coro di protesta, i dipendenti sono tornati negli uffici dove nel pomeriggio hanno avuto un incontro con Domenico Fontana, segretario Filctem Cigl della provincia dell’Aquila.

«Lo scorso anno la Regione ci ha versato 125mila euro», ha continuato la ricercatrice, «tutti gli altri soldi, più di un milione di euro, l’abbiamo trovato noi con i progetti di ricerca e le commesse private. Purtroppo abbiamo dei buchi da colmare, ma da soli non riusciamo a fare tutto».

Attualmente il Crab è in liquidazione e i professionisti non possono muoversi liberamente per cercare fondi necessaria ad autosostenere la struttura.

«Sono 10 anni che ci promettono la legge strutturale, ma non la fa nessuno», ha precisato Lara De Amicis, «e sono due anni che ci battiamo per un incontro con le competenze tecniche in grado di spiegare come stanno le cose, ma sembra impossibile da organizzare».

Nel vertice programmato per giovedì, infatti, non potranno andare i rappresentanti sindacali del Centro di innovazione biotecnologie agro-industriali della città. I dipendenti temono che la loro assenza possa escludere dal tavolo alcuni temi fondamentali per il futuro della struttura. «La ricerca, purtroppo, è un caso a parte», ha concluso Rocco Imparato. «Qui ci sono tutti professionisti assunti grazie a un concorso pubblico che però non vengono tenuti in considerazione». (e.b.)

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