Donatori di sangue, il Vas premia i più generosi

Volontari in festa per la tradizionale cerimonia di consegna delle benemerenze Grande partecipazione e riconoscimenti particolari ai veterani dell’associazione

L’AQUILA. «Quando mio padre stava male ha avuto bisogno di tante trasfusioni di sangue. Adesso vedo i vostri visi e so che dietro a quel sangue che gli permetteva di vivere c’eravate voi. Grazie». Patrizia Tocci usa poche, sentite parole, per salutare i donatori di sangue riuniti nella sala della Casa del Volontariato per la tradizionale cerimonia di consegna delle benemerenze e delle medaglie. La presenza di Tocci non è casuale. Dopo il sisma, infatti, la scrittrice ha raccolto i racconti di 55 aquilani e li ha riuniti in un libro, «I gigli della memoria», i cui proventi sono andati proprio al Vas. Per questo l’associazione ha voluto darle un riconoscimento.

La sala era gremita e i volontari da premiare erano così numerosi che la manifestazione è stata divisa in due parti per evitare affollamenti eccessivi, mentre i saluti delle autorità e dei vertici delle associazioni, del presidente Fidas Luciano Picchioni, di Flavio Zaini presidente provinciale Vas e di Giorgio Splendiani sono stati contenuti per evitare di sforare con gli orari.

Più spazio è stato invece concesso a Franco Papola, vicepresidente regionale Admo, associazione donatori di midollo osseo, che ha chiesto ai volontari sangue di aiutare l’Admo a trovare i «fratelli di sangue». «Ogni uomo è unico, o quasi», ha spiegato Papola, «e quando ad esempio cerchiamo un donatore per salvare un bambino con la talassemia, lo facciamo andando a ricercare un donatore di midollo compatibile in un database di circa 25 milioni di persone. Eppure, la possibilità di trovare un donatore compatibile, un fratello di sangue, è solo di una su un milione. L'unico modo per aiutare queste persone è ampliare il più possibile la platea dei donatori».

Ai donatori più «anziani» è stato regalato un gioiello a forma di goccia, mentre chi ha superato quota 150 ha ricevuto in dono un orologio.

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