Doppio lavoro, il ricorso di Tancredi

Gli avvocati: «Soldi sequestrati senza motivo, il nostro assistito era stato autorizzato dall’Asl»

L’AQUILA. «Il provvedimento non è supportato da elementi di prova e nemmeno indiziari». Vanno all’attacco gli avvocati di Pierluigi Tancredi, funzionario Asl, cui la Corte dei Conti ha sequestrato 430mila euro perché accusato di avere svolto doppio lavoro senza essere autorizzato: dipendente dell’Azienda sanitaria locale e procacciatore d’affari.

Il ricorso è stato discusso ieri da parte dei legali dell’ex assessore comunale, gli avvocati Maurizio Dionisio e Francesco Carli.

«Prima di tutto», dicono i legali, «si palesa l’inesistenza del danno erariale visto l’alto giudizio professionale del Tancredi compiuto dal Nucleo di valutazione dei dipendenti non più di due mesi fa, e ciò a dimostrare l’inesistenza di pregiudizio alcuno per l’Asl rilevato che ogni attività, ritualmente autorizzata, è stata svolta fuori del normale orario di lavoro e conciliabile con il pieno e regolare andamento dei doveri inerenti al servizio».

«Inoltre», è scritto nel ricorso, la dicitura apposta sull’autorizzazione “senza fine di lucro” non può e non dev’essere letta o intesa come sinonimo di gratuità di prestazione stante la successiva previsione sulla data nota che parla apertamente di “eventuali relativi compensi”».

«Infine», hanno detto gli avvocati, «non c’è chi non veda l’assoluta assenza di incompatibilità della mansione lavorativa del Tancredi (ufficio relazioni esterne e istituzionali) con l’operato oggetto di autorizzazione consistente in consulenza di impresa proprio in quanto l’interesse primario oggetto di tutela giuridica è quello di non svolgere attività in concorrenza o che danneggino l’imparzialità dell’azione pubblica». Queste le argomentazioni, non condivise dalla Procura regionale, per la quale è stata chiesta la revoca e l’archiviazione del provvedimento che è stato eseguito dalla Guardia di Finanza.

L’avvocato Dionisio, inoltre, tiene a precisare che il provvedimento di fatto non è mai stato eseguito, visto che dei 430mila euro ne sono stati sequestrati solo sedici, non essendoci patrimoni che possono essere attinti al riguardo.

Il caso del doppio lavoro riguardante Tancredi, preceduto da un altro, sempre di un dipendente Asl, ha indotto il manager Ronaldo Tordera a creare un servizio interno ispettivo per potenziare l’azione di contrasto contro casi sospetti di condotte illecite. «Con questa iniziativa», ebbe a dire Tordera, «intendiamo collaborare al meglio con le forze dell’ordine a cui rivolgiamo ancora un plauso per la loro attività finalizzata alla repressione di comportamenti contrari all’interesse pubblico».(g.g.)

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