Droga nelle fettine di carne

Ai domiciliari un macellaio e due giovani avezzanesi

AVEZZANO. Un traffico di sostanze stupefacenti dal Napoletano fino alla Marsica e nell'Aquilano, con auto civetta per eludere i controlli e la droga nascosta anche nella carne da macello. E' questa l'accusa per quattro marsicani nei confronti dei quali il tribunale di Avezzano ha emesso un'ordinanza di custodia.

Per Paolo De Luca di 23 anni, Michael Di Toro di 22, entrambi di Avezzano, e Marco Fracassi di 20, il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari. Per Franco Morgante, il giudice per le indagini preliminari Claudio Politi ha disposto la misura dell'obbligo di presentazione due volte al giorno in caserma.

L'operazione è stata portata a termine dalle Fiamme gialle della compagnia di Avezzano, guidate dal capitano Diego Morelli. Secondo la procura di Avezzano, la droga veniva acquistata in grandi quantità nell'area campana e trasportata ad Avezzano con modalità studiate nei minimi particolari. In sostanza, l'auto con le sostanze stupefacenti veniva preceduta da macchine «pulite» che facevano da staffetta e controllavano l'eventuale presenza delle forze dell'ordine.

Una volta nella Marsica, la droga veniva nascosta in diversi luoghi. In particolare, secondo l'accusa, le sostanze stupefacenti erano sistemate in un garage. Secondo quanto emerso dalle indagini, la droga veniva spacciata anche all'Aquila e nascosta nella carne di una macelleria dove lavorava Paolo De Luca.

Le sostanze che arrivavano nella Marsica andavano dall'eroina, all'hashish, fino alla marijuana. Le dosi erano preparate utilizzando sostanze da taglio di vario genere, da medicinali come Mesulid e Oki, fino a sostanze alimentari come Dietor e zucchero di canna.

Tra le attività del gruppo, secondo il pubblico ministero del tribunale di Avezzano, c'era anche la coltivazione di piante di marijuana, destinata allo spaccio. Veniva coltivata in abitazioni private.

Dalle analisi dell'eroina sequestrata nel corso dell'operazione della Guardia di finanza, è emerso che la sostanza era molto pericolosa a causa della sua purezza. Si parla di una percentuale che va dal 42 al 44,5 per cento, quando solitamente l'eroina da strada si aggira intorno a valori che vanno dal 10 al 20 per cento. Dalla droga sequestrata, potevano essere ricavate circa 458 dosi di eroina e 286 di hashish.

Durante l'operazione sono state utilizzate unità cinofile delle Fiamme gialle per le perquisizioni, mentre le indagini si sono avvalse anche di intercettazioni.

Sequestrati computer e hard disk in alcune delle abitazioni degli indagati. Sono state sequestrate anche 76 fiale di plastica contenenti 0,25 grammi di eroina ciascuna e cinque flaconi contenente metadone da 20 milligrammi ognuno.

I quattro imputati sono difesi dagli avvocati Roberto Verdecchia e Franco Colucci.

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