Due soli medici per 60 pazienti, «personale sanitario in apnea»

La consigliera di minoranza del Comune di Avezzano Lorenza Panei si schiera al fianco dei lavoratori: «È tempo di scelte, anche impopolari, come la chiusura notturna dei presìdi di Tagliacozzo e Pescina»
AVEZZANO. «Ci sono scelte impopolari che bisogna fare e, per il bene di un intero territorio, vanno fatte». Le ombre del pronto soccorso di Avezzano riportate all’attenzione della cronaca dalla denuncia pubblica di Lorenza Panei, consigliere di minoranza in quota Pd del Comune di Avezzano ed ex presidente di Aciam. «Due soli medici per 26 codici gialli, 3 rossi - di cui 1 in condizioni molto gravi - e 30 tra verdi e ricoveri», ha scritto in post social. I numeri a cui fa riferimento sono stati immortalati lo scorso martedì, alle 12. Le scelte impopolari a cui fa riferimento, invece, riguardano un’azione correttiva più volte presa in considerazione, e sempre condannata dalla politica e dalla stessa cittadinanza, vale a dire la chiusura in orario notturno dei presidi di Tagliacozzo e Pescina, per garantire all’ospedale di Avezzano due medici in più da affiancare allo scarso personale in servizio e smaltire in maniera più rapida la mole di accessi al pronto soccorso.
IL SOVRAFFOLLAMENTO
Due medici per ciascun turno di lavoro. Mediamente, ogni giorno, si contano in pronto soccorso circa 70 accessi. «Una sproporzione evidente che mette in difficoltà il personale medico e sanitario. Questi professionisti sono costretti a lavorare in condizioni di totale sovraffollamento. Però ce la prendiamo con loro quando siamo costretti ad attendere ore per essere visitati». La Panei ne fa, anche, una questione di rendimento prestazionale. «Con un carico di lavoro di gran lunga sovradimensionato, è presumibile che queste persone possano incappare in errori. Lavorano senza respiro. In questo modo viene a mancare la lucidità. Specie in un contesto di grande tensione».
«NON SOLO PRONTO SOCCORSO»
A commento del post pubblicato da Lorenza Panei, tra le decine di reazioni, quella del primario facente funzioni del reparto di Malattie Infettive Margherita D’Alessandro. «Purtroppo la mancanza di personale non coinvolge solo il pronto soccorso. Bisogna tenere presente che anche i medici degli altri reparti sono sotto organico e purtroppo è difficile per loro trovare soluzioni alternative». Un grido d’allarme che si estende ad uno dei comparti più in difficoltà. «L’elevato numero di migranti che raggiungono la Marsica per essere impiegati come manovalanza agricola, e che per questo territorio rappresentano un valore aggiunto, hanno purtroppo portato con sé una serie di patologie che hanno fatto schizzare i numeri dei malati», ha aggiunto Panei. «Parliamo di Hiv, Sifilide e Epatite C. Tra le altre». Un reparto ancora provato dai carichi massicci in epoca Covid. Ora costretto a gestire una nuova, diversa, ondata di crisi.
IL NODO DEI PPI
Un vero e proprio tabù. Lo stesso Partito Democratico provinciale ha raccolto circa 800 firme per impedire la chiusura dei punti di Pescina e Tagliacozzo. Provvedimento considerato inaccettabile quale rimedio al debito sanitario regionale. La Panei ne fa un discorso diverso, circoscritto alle criticità della sanità marsicana. «Una chiusura, ribadisco, esclusivamente notturna. Che consentirebbe di mettere a disposizione del pronto soccorso di Avezzano 2 medici, per un totale di 24 ore complessive giornaliere di lavoro. Le emergenze che richiedono strumentazioni specifiche vengono inviate all’ospedale principale. Molte delle persone in attesa ad Avezzano arrivano proprio dagli ospedali minori. So che la riflessione è impopolare, ma dobbiamo ragionare sui numeri, valutando i dati degli accessi in ciascuna struttura», ha concluso.