Eccidio di Celano, una storia lunga 65 anni

In piazza IV Novembre morirono due braccianti, ieri commemorazione davanti alla loro lapide

CELANO. Esattamente 65 anni fa, il 30 aprile del 1950, due braccianti agricoli, Antonio Berardicurti e Agostino Paris, vennero uccisi in piazza IV Novembre mentre manifestavano per il loro diritto al lavoro. Ieri al cimitero comunale, davanti alla tomba dei due lavoratori assassinati, si è tenuta una cerimonia di ricordo. Presenti i parenti dei due braccianti, l’onorevole Giancarlo Cantelmi, obiettivo dei sicari e protagonista di quei giorni, una delegazione della polizia municipale con il comandate Giuseppe Fegatilli, esponenti del Pd celanese, del centrodestra, Ilio Nino Morgante del comitato per il centenario della Grande Guerra. Il ricordo è stato affidato proprio a Cantelmi, il quale ha, come se fosse stato un dialogo diretto con Berardicurti e Paris, non solo ricordato quei difficili momenti, ma anche evidenziato come il loro sacrificio non sia stato vano. «Cari Antonio e Agostino», ha detto, «sono passati 65 anni da quella sera che vi ha visto morire in piazza solo perché stavamo manifestando per il diritto a lavorare. Stavamo vicini, uno a pochi centimetri da me e l’altro a qualche metro, ma io in questi 65 anni, in cui ho vissuto una vita piena, non ho passato un solo giorno senza avere memoria di voi». Cantelmi ha evidenziato come quelle morti siano servite a Celano per crescere e a dimostrarlo la presenza di esponenti politici dei vari schieramenti uno a fianco dell’altro. Cantelmi ha portato anche i saluti del commissario straordinario Mauro Passerotti che non ha potuto presenziare alla cerimonia. A ricordare quest'evento una nota del presidente della Provincia, Antonio Del Corvo: «Quella dell’eccidio è una storia struggente che deve rappresentare un monito per tutti, soprattutto per chi fa politica. Senza lavoro non c’è dignità; oggi la precarietà e la disoccupazione sono condizioni comuni a troppe persone. Lavorare è un dovere di tutti, solo così sarà possibile tornare a sperare». L’eccidio di Celano avvenne nel pieno delle lotte per il diritto alla terra nel Fucino, in piazza IV novembre i lavoratori aspettavano di conoscere i nominativi dei primi di loro che sarebbero scesi nei campi per lavorare. Erano tempi di forti contestazioni, ma la piazza, anche se gremita, non era tumultuosa, quando all’improvviso, dai lati dell’ovale adiacente il palazzo municipale qualcuno sparò.

Dante Cardamone

©RIPRODUZIONE RISERVATA