Lo sfogo dell’ex assessore

«Ecco cosa succede alle persone oneste»

L’AQUILA. «Mi sono dimesso da consigliere comunale, sono stato autorizzato dalla direzione generale Asl a fare quest’attività, e ho aperto una partita Iva pagando le tasse fino all’ultimo centesimo....

L’AQUILA. «Mi sono dimesso da consigliere comunale, sono stato autorizzato dalla direzione generale Asl a fare quest’attività, e ho aperto una partita Iva pagando le tasse fino all’ultimo centesimo. Se avessi intestato l’attività a società fittizie o di parenti o avessi preso i soldi in nero non mi sarebbe accaduto nulla. Questo accade a chi vuole essere un cittadino perbene». È l’amaro sfogo di Pierluigi Tancredi nell’apprendere del provvedimento della Corte dei conti sollecitata, a sua volta, da atti trasmessi dalla Procura della Repubblica.

Molto duro anche il suo avvocato, Maurizio Dionisio, il quale contesta in radice il provvedimento. «In realtà», dice «non è stato eseguito assolutamente nulla e nessun bene, mobile, immobile o denaro liquido è stato sottoposto al vincolo giudiziario, e questo in ragione del fatto che per “eseguito” si intende normalmente “effettuato” e per effettuare qualcosa devono esistere dei beni, che, nel caso di specie, non esistono nel modo più assoluto. Ci difenderemo, quindi, nelle sedi opportune con grande serenità e forti di argomentazioni giuridiche che riteniamo inoppugnabili».

«Basti pensare, a titolo di esempio», ribadisce l’avvocato, «che Tancredi, per l’attività extralavorativa di mediazione fu all’uopo autorizzato a suo tempo dalla direzione generale Asl». (g.g.)

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