Processo il 9 gennaio

Ecosfera, D’Alfonso sarà giudicato con rito abbreviato

L’AQUILA. L’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso candidato in pectore alle prossime Regionali, «mette fretta» al giudice per le indagini preliminari del tribunale e chiede il giudizio...

L’AQUILA. L’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso candidato in pectore alle prossime Regionali, «mette fretta» al giudice per le indagini preliminari del tribunale e chiede il giudizio abbreviato nella speranza di potersi scrollare di dosso i sospetti prima delle elezioni. D’Alfonso, infatti, è imputato nell’inchiesta «Caligola» della Procura della Repubblica dell’Aquila su presunte assunzioni clientelari e appalti pilotati nella Regione nell’ambito del progetto comunitario Ipa Adriatico, che portò a sette arresti quasi 2 anni fa. Ieri doveva tenersi l’udienza preliminare su questa vicenda ma non si è potuto far nulla per via dei soliti problemi di notifica. Di lì la richiesta e la conseguente fissazione di un’udienza per il 9 gennaio del prossimo anno. In quell’occasione il giudice Giuseppe Romano Gargarella valuterà la posizione di D’Alfonso singolarmente e solo allo stato degli atti senza ulteriori contributi probatori. Contestualmente lo stesso giudice terrà la regolare udienza preliminare per le posizioni degli altri imputati che potranno essere prosciolti o mandati a giudizio. Tutto dovrà essere fatto in un unico contesto altrimenti il gup diverrebbe incompatibile. La contestazione mossa a D’Alfonso, assistito dall’avvocato Giuliano Milia, è collegata a un altro degli imputati, Lamberto Quarta. Questi, secondo l’accusa, già vicepresidente della Regione, accogliendo la richiesta dell’ex sindaco di Pescara (D’Alfonso) «faceva in modo che fosse attribuito un contratto di consulenza presso la società Ecosfera in favore di Massimo Luciani (estraneo ai fatti), in cambio dell’affidamento a detto gruppo imprenditoriale della realizzazione di un progetto di consulenza per il Comune di Pescara» L’inchiesta fu avviata dalla squadra Mobile di Pescara e oltre a Quarta e D’Alfonso vede imputati anche l’ex amministratore delegato di Ecosfera, Duilio Gruttadauria, la moglie Annamaria Teodoro, la dirigente regionale Vanna Andreola, il marito Michele Galdi, Corrado Troiano, socio della società Cyborg di Chieti, Mario Gay, presidente di una commissione di gara per un bando pubblicato dall’Osservatorio interregionale su cooperazione e sviluppo, Domenico Peca, presidente di Welfare net e Bernardo Notarangelo, dirigente della Regione Puglia. L’indagine ruota intorno a una presunta associazione per delinquere messa in piedi, secondo il pm, per condizionare l’affidamento di commesse pubbliche in cambio di contropartite economiche sotto forma di consulenze o assunzioni clientelari. L’associazione per delinquere, più in particolare, è contestata anche all’attuale vicepresidente della giunta regionale Alfredo Castiglione, ma non a D’Alfonso e nemmeno a Camillo Cesarone accusato di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio, e Bernardo Notarangelo, accusato di corruzione.

(g.g.)

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