Esondazione del Velletta, tornano a casa le famiglie sgomberate

Sono rientrate nelle loro case le cinque famiglie sgomberate nella frazione a cavallo tra Sulmona e Pratola. Ruspe al lavoro per rimuovere i detriti e l'alveo del torrente esondato. Decine di migliaia di euro di danni

PRATOLA. Sono rientrate nelle loro case le 5 famiglie di Bagnaturo che ieri sera si sono ritrovate con garage, cantine e locali al piano terra allagate da acqua e fango per l'esondazione del fiume Velletta. Nella frazione a cavallo fra Pratola Peligna e Sulmona, 4 abitazioni ieri alle 21 sono rimaste inondate d'acqua. Dopo I'intervento dei vigili di Sulmona e del capoluogo, di carabinieri, polizia, protezione civile e forestale per liberare i locali, i proprietari hanno dovuto lavorare fino alle quattro del mattino per pulire e asciugare le loro abitazioni.

Nessuna di loro ha passato la notte fuori, nè è stato necessario per il Comune emettere un'ordinanza per l'evacuazione degli abitanti, perché comunque l'emergenza è durata solo poche ore: dalle 21 a mezzanotte circa: poche ore durante le quali il peggio è stato scongiurato, però, dall'intervento velocissimo dei vigili, all'erta fin dal tardo pomeriggio per il maltempo che imperversava in tutto il territorio.

Il sindaco Antonio De Crescentiis, e l'assessore al Lavori pubblici di Pratola, Fabrizio Fabrizi, imputano la responsabilità dell'esondazione in parte alla sporcizia che si è accumulata nel tempo nel letto del fiume, restringendolo (detriti, foglie, rami e sassi); dall'altro al cantiere aperto per realizzare la rotatoria sopra al ponte del Velletta, al confine fra i due comuni,  che sorgerà al posto del bivio. Il cantiere - a ridosso del quale si è accumuata la maggior parte dell'acqua - potrebbe aver limitato  il deflusso del fiume, oppure potrebbe aver fatto da tappo alla grande quantità di acqua mista a detriti scesa a valle dalla montagna nel giro di poco tempo.

Ora si parla di decine di migliaia di euro di danni nelle abitazioni private tra mobili, computer e altri oggetti personali distrutti o rovinati dalle acque. In alcuni punti il livello dell’acqua aveva superato il mezzo metro.  (m.g.)

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