Falso allarme bomba a palazzo di giustizia

Gli uffici di Bazzano sono stati evacuati per quasi due ore. Poi le udienze sono riprese regolarmente

L’AQUILA. Nuovo falso allarme bomba in città. Stavolta a palazzo di giustizia, dove erano in corso diverse udienze sia civili che penali. Più in particolare l’allarme è scaturito dopo che un fax è arrivato in uno degli uffici del palazzo di giustizia provvisorio a Bazzano. Questo ha fatto scattare il protocollo e sul posto si sono portate le forze dell’ordine, in particolare la Volante, che hanno perlustrato tutti gli edifici ai fini di una bonifica senza trovare nulla.

Ovviamente per tutta la durata delle ricerche gli uffici sono stati evacuati e le udienze sono state sospese fino al cessato allarme.

Va anche detto che nessuno, al palazzo di giustizia, ha mai dato credito alla minaccia visto che non ci sono state certamente delle scene di panico e l’evacuazione è stata intesa come un imprevisto «coffee break». «Dopo il terremoto», hanno commentato alcuni che erano in udienza civile, «non sarà un allarme bomba a farci paura».

E così, i dipendenti amministrativi, cui l’uscita è interdetta dal regolamento, hanno affollato intorno alle dieci i due bar della zona insieme agli avvocati e a qualche magistrato, per poi tornare in udienza dopo poco meno di due ore.

Dopo alcuni minuti sono riprese le udienze e la polizia e i carabinieri hanno lasciato gli uffici giudiziari.

La sosta forzata non ha comunque impedito la conclusione di alcuni procedimenti penali in via di definizione.

Le indagini sono svolte dalla polizia e devono fare luce su altre due segnalazioni via fax di analogo tenore che nei giorni scorsi sono state ricevute nella sede regionale dell’Inps che si trova in viale Rendina in zona Villa Comunale. Uno di quelle telefonate per l’invio del fax sarebbe partita da Chieti.

L’impressione è che si segua la pista del mitomane visto che in nessuno dei tre casi al vaglio degli investigatori è stato ritrovato un solo ordigno o qualcosa che vi somigliasse.

Difficile collegare i tre episodi sotto il profilo probatorio a meno che gli investigatori non riescano a incastrare un unico responsabile. Nella maggior parte dei casi, almeno negli ultimi anni, quasi mai è capitato che venissero rintracciati i responsabili del procurato allarme.

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