Figli a casa contro la riforma della scuola

San Demetrio, boicottate le prove Invalsi. I genitori protestano: «No allo strapotere dei presidi»

SAN DEMETRIO NE’ VESTINI. «La scuola siamo noi», «Riforma sì, ma non così». Dopo lo sciopero generale dei docenti, è scattato quello dei genitori dell’istituto comprensivo di San Demetrio, che non hanno mandato i figli a scuola. Aule semideserte, proprio nel giorno indicato dal ministero dell’Istruzione per la prima prova Invalsi, che riguarda le seconde e le quinte classi delle elementari. Una protesta dura, quella dei genitori del centro vestino che, armati di striscioni e cartelli, hanno inscenato un sit-in davanti ai cancelli della scuola, come forma di dissenso al progetto di legge «La buona scuola». E questa mattina, si replica. «La manifestazione ha avuto un’adesione altissima», afferma Paola Stacconi, una delle promotrici della protesta. «La quasi totalità dei genitori del distretto scolastico di San Demetrio non ha fatto seguire regolarmente le lezioni ai bambini, per protestare contro la riforma in atto». In particolare, i genitori contestano «l’eccessivo potere dato ai dirigenti scolastici, trasformati in manager a caccia di sponsor in una scuola-azienda». «Questo», incalza Stacconi, «la dice lunga sul divario che si verrebbe a creare tra le scuole situate territori depressi e poveri di zone industriali rispetto alle scuole del Nord, dove l’economia è più fiorente. Preoccupa anche la facoltà data al dirigente scolastico di spostare o acquisire personale docente attraverso una selezione data dai curricula vitae e non in base alle graduatorie, stilate in base a punteggi acquisiti con titoli e concorsi. Un metodo che non farebbe che incoraggiare clientelismo e nepotismo». Tra le obiezioni mosse il punto che riguarda le 200/400 ore extrascolastiche di apprendimento che i ragazzi delle scuole superiori dovrebbero svolgere in fabbriche o aziende. «La riforma dovrebbe essere concordata con docenti ed esperti», evidenziano i genitori degli alunni della scuola, «ma ciò non sta avvenendo. Per dare sostegno al corpo docente della nostra scuola abbiamo scelto di far assentare i nostri figli nei giorni delle prove Invalsi».

(m.p.)

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