Finmek, niente pensioni

Spuntano intoppi per oltre cento ex lavoratori

L'AQUILA. Un'altra tegola si abbatte sui lavoratori della Finmek Solution. Per effetto della manovra Sacconi-Tremonti del 2010, un centinaio di ex dipendenti dello stabilimento aquilano, dei 350 avviati alla mobilità nel 2007, rischia di non poter andare in prepensionamento. Il provvedimento riguarda, in particolare, l'accesso alla pensione con le finestre di luglio e ottobre 2011, gennaio e aprile 2012. La manovra Sacconi-Tremonti ha, infatti, cancellato la possibilità fornita dalla legge Dini, che prevedeva l'aggancio pensionistico dopo quattro anni di mobilità.
E già si pensa a un ricorso collettivo al Tar, a tutela dei diritti maturati.

«L'Inps», spiega Gino Mattuccilli, della Fim-Cisl, «ha inviato, nei giorni scorsi, una lettera agli interessati, in cui si rigetta la domanda per la pensione, rimandandola ad un secondo esame d'ufficio, nel caso in cui verrà accertato il diritto ad ottenere la pensione in deroga, sulla base della lista nazionale dei 10mila lavoratori in mobilità. Nel caso specifico, sono un centinaio gli ex dipendenti della Finmek Solution avviati alla mobilità con la Finanziaria 2006, che avevano i requisiti per l'aggancio alla pensione».

Requisiti rimessi in discussione dalla manovra Sacconi-Tremonti del 2010, che ha annullato il diritto all'aggancio alla pensione con quattro anni di mobilità.

«Rischiano di restare in mobilità, fino all'accesso con 41 anni di servizio», sottolinea Mattuccilli, «tutti quei lavoratori che sarebbero dovuti andare in pensione con le finestre di luglio e ottobre 2011, gennaio e aprile 2012. Inoltreremo ricorso al Tar per bloccare un provvedimento scandaloso, che abolisce una legge dello Stato e diritti acquisiti dai lavoratori che hanno alle spalle anni di cassa integrazione».

I sindacati sollecitano l'Inps «a visionare tutte le pratiche entro l'inizio di agosto, per consentire una rapida istruttoria e l'eventuale ricorso al Tar».

«Nel caso in cui volesse impugnare il provvedimento», si legge nella lettera dell'Inps, «il lavoratore dovrà presentare un ricorso amministrativo attraverso il portale dell'istituto o i patronati, entro 90 giorni dalla data di ricevimento della presente comunicazione».

In molti si sono già rivolti al sindacato per chiedere assistenza. «E' inaccettabile che il Governo continui a penalizzare lavoratori che per anni hanno tirato avanti con un sussidio di 800 euro al mese», conclude Mattuccilli, «che, oggi, vengono provati di diritti acquisiti e della possibilità di andare in pensione, dopo un lungo e travagliato percorso. Assistiamo a un'altra brutta pagina della triste storia della Finmek Solution, ormai agli sgoccioli».

© RIPRODUZIONE RISERVATA