Fondi sisma, Comune inflessibile

Parte civile contro una donna accusata di aver ottenuto contributi “col trucco”
L’AQUILA. Prosegue il pugno duro del Comune dell’Aquila nei confronti di coloro che sono sospettati di avere lucrato sui contributi erogati in seguito al sisma.
Infatti, in una delibera di giunta votata tra gli altri dal sindaco e dal suo vice Nicola Trifuoggi, è stata decisa la costituzione di parte civile nei riguardi di una donna, T.T., per la quale è stata fissata l’udienza preliminare e, dunque, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Secondo la Procura la donna avrebbe dichiarato falsamente che al momento del terremoto «aveva stabile dimora, unitamente al proprio nucleo familiare, in Corso Umberto, a Roio Poggio, al fine di ottenere illecitamente l’erogazione del contributo di sistemazione autonoma, ovvero il Cas, e in un secondo momento un alloggio del Progetto Case». Al Comune non tornano i conti per cui la giunta si è costituita.
La stessa giunta comunale ha deliberato di proporre appello contro la decisione del tribunale a favore di tre persone che hanno ottenuto il pagamento di 9mila euro relativo a un contributo di autonoma sistemazione che era stato interrotto.
Si tratta, dunque, di una controversia civile che in primo grado ha riconosciuto valide le richieste avanzate dai ricorrenti. Una causa di importanza non secondaria, visto che di vertenze simili ve ne sono molte e per il Comune perderle sarebbe decisamente oneroso.
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