Fotovoltaico al posto delle patate

Fabrizi (Confagricoltura): così distruggiamo le colture del Fucino

AVEZZANO. Impianti fotovoltaici sui campi del Fucino: la Confagricoltura lancia l'allarme: «In questo modo distruggiamo l'agricoltura e le colture di tutta la Marsica». I contadini vengono attratti dagli affitti sempre più alti dei terreni da destinare alle energie alternative e accettano di cedere la terra. Così, al posto delle patate, spuntano gli impianti fotovoltaici. La Confagricoltura si dice pronta a sedersi intorno a un tavolo con le altre associazioni di categoria - Coldiretti e Cia - per decidere una strategia e contrastare il fenomeno.

La lunga tradizione contadina della Marsica iniziata dal prosciugamento del lago del Fucino rischia di essere messa in crisi dall'arrivo delle energie alternative. Nonostante le regole ferree che impediscono l'istallazione degli impianti fotovoltaici sui terreni a vocazione agricola, i pannelli che trasformano la luce solare in energia spuntano come funghi nei campi del Fucino.

A denunciare questa tendenza è il direttore di Confagricoltura della Provincia dell'Aquila, Stefano Fabrizi. «Attualmente l'impianto fotovoltaico può essere edificato solo dagli agricoltori», ha spiegato Fabrizi che già in passato si era interessato di questo argomento chiedendo alla Regione Abruzzo di regolarizzare i permessi per la creazione degli impianti, «ma ci sono società che affittano i terreni dai contadini per poter istallare gli impianti e poi lasciano ai proprietari dei piccoli spazi da poter continuare a coltivare. Tutto ciò è illegale perché in questo modo si istalla un fotovoltaico ma di fatto si continua a lavorare la terra anche se non può comparire sui fascicoli del produttori».

Secondo Fabrizi quindi il "meccanismo" studiato per istallare gli impianti fotovoltaici sta dilagando in tutta la Marsica bloccando di fatto la crescita dell'agricoltura e proiettando tutto il settore in uno stato di arretratezza senza ritorno. «La legge impedisce che il fotovoltaico venga istallato sui terreni agricoli», ha continuato il direttore di Confagricoltura della Provincia dell'Aquila, «ma alcune persone riescono ad aggirarla proponendo molti soldi agli agricoltori. Proprio questa mattina (ieri per chi legge) a un contadino del Fucino hanno proposto 12mila euro per installare un impianto fotovoltaico su un ettaro di terra che ne vale almeno 35mila».

A breve Fabrizi incontrerà i rappresentanti delle altre associazioni di categoria per trovare insieme una strategia che impedisca tutto questo. «Noi non siamo contrari alle energie rinnovabili», ha concluso il direttore di Confagricoltura, «ma vogliamo salvaguardare i terreni del Fucino. Insieme a Coldiretti e Cia troveremo una soluzione a questo problema che negli anni porterà solo disagi ai contadini marsicani».

© RIPRODUZIONE RISERVATA