Trasacco

«Fucino, stop sfruttamento»: sindacalisti tra i braccianti per dare voce agli “invisibili”

9 Luglio 2025

Controlli su condizioni di lavoro e distribuzione di materiale informativo sui diritti: «Raggiungiamo i lavoratori nei luoghi di raccolta, superando distanze e reticenze»

​​​TRASACCO. Tra i campi e le piantagioni del Fucino, nel cuore della notte. Quando la grande macchina agricola si mette in moto e migliaia di braccianti cominciano un altro turno di raccolta. Gli “ultimi”. Non per retorica, né per polemica. Spesso invisibili agli occhi della società. Nonostante il contributo considerevole apportato al comparto contadino, in termini di lavoro, di fatica. In alcuni casi, di sfruttamento. La Flai Cgil, con una speciale “brigata del lavoro”, vale a dire una folta delegazione costituita da una ventina di rappresentanti e attivisti del sindacato, ha disposto quattro diverse ispezioni notturne. La prima all’alba di martedì. La seconda alle 4 di oggi. E così fino a venerdì. Sono saliti a bordo dei camper informativi e hanno fatto visita a schiere di operai. Al fine di accertarsi delle condizioni di lavoro. E distribuire materiale informativo circa i diritti, sacrosanti, di cui beneficiano. Specie dopo l’allarme rispetto al fenomeno sommerso del caporalato, tornato alla ribalta negli ultimi mesi.

PRIMI ESITI

I primi riscontri ai controlli sono confortanti. Non solo sotto il profilo del rispetto delle normative occupazionali e di sicurezza. I lavoratori hanno accolto con entusiasmo la presenza dei sindacati. Si sono detti colpiti per l’iniziativa, che ha restituito loro una sensazione di vicinanza, di contatto. «Poche ore dopo ho ricevuto una chiamata da un bracciante che non conosco», ha spiegato Luigi Antonetti di Flai Cgil L’Aquila. «Mi ha chiesto se potessimo fare la stessa cosa anche a Strada 43, dove raccoglie ortaggi per l’azienda agricola di cui è dipendente. Credo fossero colpiti dal semplice fatto di sentirsi considerati». Nessuna violazione nell’ambito degli orari e dei metodi di lavoro. Solo qualche dispositivo stagionale assente. «Come i cappellini», spiegano dal sindacato. Dato rilevante, che testimonia l’agire consapevole dei datori di lavoro e degli stessi lavoratori.

LE BRIGATE DEL LAVORO

Una sorta di sindacato di strada, o “brigate del lavoro”, per loro stessa qualifica. Sono uomini e donne della Flai Cgil d’Abruzzo, Molise, Basilicata e Lazio, insieme alla Flai Cgil nazionale, alla Cgil della provincia dell’Aquila e all’associazione Caritas di Avezzano, al centro della particolare iniziativa che punta a dare centralità e voce ai lavoratori e alle lavoratrici del Fucino. Per ciascuna notte sono state ispezionate quindici diverse aziende agricole. E per ognuna dai 15 ai 20 operai. «Possiamo offrirvi un caffè», ha detto loro qualcuno. A quell’ora, quell’offerta di pace è sembrata una vera benedizione. E un segnale di accoglienza. I braccianti hanno persino posato nelle foto di gruppo. Hanno preso e conservato le brochure informative distribuite dai sindacalisti. Sono stati consegnati loro acqua per dissetarsi, cappelli per ripararsi dal sole e gilèt catarifrangenti. «Questo inedito passaggio nei campi, studiato secondo i turni dei lavoratori e delle lavoratrici, vuole consentire loro di avere accesso ai diritti e alle tutele». Così Luigi Antonetti, Nadia Rossi di Flai Cgil Molise e Francesco Marrelli di Flai Cgil Abruzzo. «Raggiungeremo i lavoratori sul luogo di raccolta, campo per campo, superando distanze, difficoltà e reticenze, che spesso non permettono di avvicinare i braccianti alle nostre sedi. E cercheremo di costruire una comunità inclusiva».

IL MICROMONDO DEL FUCINO

È il motore economico della Marsica e dell’intera provincia dell’Aquila. “L’orto d’Italia” conta almeno mille ettari coltivati a ortaggi, verdure e patate, per un totale di oltre 20 milioni di euro di fatturato annuo. E ancora due marchi Igp – per la patata del Fucino e la carota dell’altopiano – e circa 10mila lavoratori. Di cui la maggior parte stagionali. Nelle ultime settimane è finito al centro della cronaca dopo un grave episodio registrato nel territorio di Pescina, quando un lavoratore irregolare è stato seriamente ferito ad una gamba da un mezzo agricolo e abbandonato davanti all’ospedale. Da allora la prefettura dell’Aquila ha disposto una serie di blitz interforze a cura della Guardia di finanza, dell’Ispettorato del lavoro, dei carabinieri e dei mediatori linguistici al fine di accertare eventuali violazioni in materia di sfruttamento. Sono state passate al setaccio oltre 200 aziende. Una è stata chiusa con provvedimento d’urgenza per aver assunto due pastori in nero, costretti a dodici ore di lavoro giornaliero e a dormire nella stalla, con 400 vacche. Decine le sanzioni per irregolarità contrattuali.

IL TAVOLO COL PREFETTO

A conclusione delle ispezioni, venerdì 11 luglio, nella sala consiliare del Comune di Trasacco, a partire dalle 9.30, avrà luogo una tavola rotonda dal titolo “Valorizzare il lavoro nel Fucino. Diritti e agricoltura eco-sostenibile”, in occasione della quale sarà tracciato un bilancio dei controlli notturni. Oltre ai sindacati, parteciperanno il sindaco Cesidio Lobene, l’Imam della comunità magrebina, Lidia Di Pietro della Caritas di Avezzano, Antonio Del Corvo, dirigente di Covalpa e la professoressa Augusta Marconi. Previsto un intervento del prefetto Giancarlo Di Vincenzo.

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