Fuga di gas, si salvano per miracolo

Coniugi avvelenati dal monossido, la moglie si sveglia e dà l’allarme.

SECINARO. Il killer silenzioso, stavolta, non ha ucciso. Due coniugi di Avezzano si sono salvati per miracolo. Grazie alla donna che ha avvertito un malore e ha capito subito che la casa era satura di monossido di carbonio. Il gas si è probabilmente sprigionato da una caldaia malfunzionante. Il fatto è accaduto a Secinaro.
P.B., di 69 anni, e sua moglie M.C., 68, sono ricoverati all’ospedale di Sulmona. La prognosi è riservata per entrambi.
«Ma solo a scopo precauzionale», sottolineano dal reparto Utic, dove è ricoverato l’uomo, il più grave. La moglie, invece, è tenuta sotto stretta osservazione nel reparto di rianimazione dello stesso ospedale.

I due sono salvi grazie alla buona sorte, ma soprattutto alla tempestività con cui sono arrivati i primi soccorsi da parte del personale del 118, che in piena notte hanno rischiato grosso con la strada ghiacciata e pericolosa, (Sulmona e Secinaro distano 35 chilometri), pur di arrivare in tempo.
Fin dal primo momento i due pensionati marsicani sono stati sottoposti a ossigenoterapia per controllare i livelli di intossicazione dal monossido di carbonio. È stato attivato anche un collegamento con l’ospedale di Pavia, dove ha sede un centro specializzato contro le intossicazioni da gas velenosi, per tenere sotto monitoraggio i valori di veleno nel sangue. In un primo momento era stato attivato anche l’ospedale di Larino per sottoporre l’uomo a camera iperbarica. Poi, visto che i parametri erano in costante miglioramento, i medici hanno deciso di continuare con la terapia che stava producendo ottimi risultati.

I due coniugi di Avezzano sono arrivati a Secinaro nella giornata di sabato. Lì hanno una casetta e per loro è un’abitudine ormai consolidata quella di trascorrere i fine settimana nel piccolo centro della Valle Subequana. Hanno cenato e poi, poco prima di mezzanotte, si sono messi a letto decidendo di lasciare il riscaldamento acceso.

«Volevo spegnere la caldaia perché mi sentivo la testa pesante e non mi fidavo a tenerla accesa», ha raccontato la donna ai soccorritori, «poi mio marito ha insistito e l’ho lasciato fare». Il monossido aveva già saturato le stanze quando, verso le due di notte, la donna si è alzata per andare in bagno. «Mi girava la testa e stavo per svenire», ha proseguito, «non so chi me l’abbia suggerito ma la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di aprire la finestra e far entrare aria pulita. Poi ho telefonato in ospedale chiedendo aiuto. È stata la salvezza mia, e quella di mio marito».