Gestione gas, Federico trema

Maggioranza spaccata e seduta sospesa tra le proteste.

SULMONA. Vento di crisi in maggioranza e bufera in consiglio. Ieri è saltata la discussione per l’affidamento della gestione della rete del gas per mancanza di numero legale. Il sindaco ha prima chiesto una sospensione per «chiarire con la giunta e qualche consigliere» poi rinvia la discussione e l’opposizione abbandona l’aula. Il presidente del consiglio Angelucci lancia un appello ai coordinatori del Pdl Piccone e Di Stefano. È stata una giornata nera ieri per la maggioranza di centrodestra alle prese con evidenti contrasti tra assessori e consiglieri. Una guerra fredda che comunque non può essere più ignorata. Il consiglio comunale è cominciato verso le 10 tra le contestazioni dei comitati ambientalisti che si oppongono alla realizzazione della centrale Snam.

Assenti sei rappresentanti di maggioranza: Paola Pelino, Nunzio Giovannelli, Gaetano Pagone e Alessandro Maceroni non si sono presentati, Cristian La Civita e Antonio De Deo hanno lasciato l’aula poco dopo l’inizio della seduta. Al grido di «dimettevi» e «il territorio non è in vendita» i comitati hanno protestato contro la maggioranza. «Non ho ricevuto nessuna comunicazione ufficiale dalla Snam» ha spiegato il sindaco Fabio Federico «ma ho un mandato del consiglio comunale che mi impegna a verificare tutto ciò che avviene. Se mai dovesse essere realizzata la centrale dovrà essere in un altro luogo da quello individuato e con un ristoro economico per il Comune».

Ma la bagarre è esplosa al momento della discussione del terzo punto all’ordine del giorno: si sarebbero dovuti tracciare gli indirizzi per l’avvio del procedimento per l’affidamento della gestione della rete del gas. Il primo cittadino ha chiesto subito una sospensione della seduta per chiarire aspetti «tecnico-politici con la giunta e alcuni consiglieri». «Siamo alla sbando totale» ha inveito il consigliere Luciano Marinucci (Socialisti) «è evidente la frattura tra maggioranza e giunta». Così al momento della votazione per il rinvio della discussione, proposto dallo stesso sindaco, l’opposizione ha abbandonato l’aula e i pochi consiglieri di maggioranza rimasti non sono bastati per garantire il numero legale. Sono seguiti momenti concitati e il presidente Angelucci ha chiesto l’intervento di FilippoPiccone e Fabrizio Di Stefano per risolvere la situazione.

«Lancio un accorato appello ai coordinatori Pdl» ha sottolineato «affinché prendano in considerazione la situazione politica di Sulmona alla luce delle dichiarazioni del sindaco». Chiaro il riferimento alla necessità espressa da Federico di chiarirsi con la giunta e qualche consigliere. Al termine dell’infuocata seduta (che continuerà il 4 gennaio alle 15.30) l’opposizione ha tenuto una conferenza stampa per stigmatizzare la situazione. «Esiste un grave problema politico» ha rimarcato il consigliere Mimmo Di Benedetto (Pd) «una parte della maggioranza non intende avallare decisioni già prese dagli altri». Infine, ieri Federico ha reso note le somme assegnate agli istituti scolastici superiori danneggiati dal terremoto.

Nella lista manca il liceo Classico «Ovidio» perché dichiarato totalmente inagibile e soggetto a procedure diverse. Istituto tecnico commerciale e per geometri: 4 milioni e 162 mila euro; istituto d’Arte: 1 milione e 913 mila euro; liceo Socio pedagogico: 1 milione e 82 mila euro; liceo Scientifico: 1 milione e 860 mila euro; Ente di formazione professionale provinciale: 700 mila euro.