Gestione rischio sismico il gip decide su Cialente

Sindaco in aula per l’udienza sull’opposizione alla richiesta di archiviazione Nel mirino il piano di Protezione civile, il giudice Gargarella si riserva la decisione

L’AQUILA. C’è ancora da attendere sull’esito dell’istanza di opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale nei confronti del sindaco Massimo Cialente sulla gestione della prevenzione del rischio sismico nel periodo a ridosso della scossa del 6 aprile 2009. Il giudice Giuseppe Romano Gargarella si è riservato di decidere dopo un’udienza di quasi due ore che, ieri, ha visto in aula anche il primo cittadino. Il pm Fabio Picuti, il magistrato che ha seguito il filone dei crolli degli edifici e l’inchiesta a carico dei sette componenti della commissione Grandi Rischi, aveva chiesto di archiviare il caso dopo avere formulato l’ipotesi di reato di omissione di atti d’ufficio a carico del primo cittadino. Le parti offese, tramite l’avvocato Fabio Alessandroni, che tutela i loro interessi, hanno però fatto opposizione e il gip Gargarella ha convocato le parti. Cialente ha raggiunto il palazzo di giustizia di Bazzano intorno alle 9, ingannando l’attesa leggendo un vecchio intervento dell’avvocato Cecchini del 1972, lo stesso passaggio citato lunedì dal presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti in occasione della visita dell’onorevole Laura Boldrini. Al suo fianco, proprio l’avvocato Benedetti che, in questo caso, tutela gli interessi legali del sindaco. Lo scorso anno, l’associazione «309 martiri del terremoto», tramite il consigliere comunale Vincenzo Vittorini, decise di inoltrare alla magistratura un esposto con il quale si chiedeva di fare luce sulla correttezza della macchina comunale in particolare sulla prevenzione del rischio sismico, anche in relazione all’attuazione del piano di Protezione civile. Di fronte alla richiesta di archiviazione, l’associazione e i cittadini Massimo Cinque, Pier Paolo Visione, oltre allo stesso Vittorini, hanno presentato formalmente – attraverso il legale Alessandroni – la formale opposizione. Un documento di 16 pagine in cui si parla di «violati obblighi di informazione durante lo sciame sismico» e si chiede di «procedere con la formulazione dell’imputazione per cooperazione colposa in omicidio plurimo e lesioni». Tensione in aula. «Noi riteniamo che questa opposizione rappresenti un atto importante su cui bisogna fare luce, a partire dalle dichiarazioni di Cialente nel processo Grandi Rischi», valuta l’avvocato Maurizio Cora, portavoce dell’associazione 309 martiri. «Nel corso dell’udienza, ad esempio, è venuto fuori che le due aree che avrebbero dovuto accogliere quanta più gente possibile subito dopo la scossa, piazza Palazzo e Centi Colella, ospitavano rispettivamente un mercatino artigianale e le giostre». Presenze che, secondo l’associazione che tutela gli interessi dei familiari delle vittime del sisma, ritardarono le operazioni di soccorso e la successiva installazione della tendopoli. L’udienza, in camera di consiglio, ha visto l’alternarsi di interventi dei legali delle due parti e ha registrato dichiarazioni di Visione, Vittorini e di Cialente. «Sono allucinato e amareggiato da questa vicenda», osserva il sindaco. «Io ho cercato di fare il possibile per fare prevenzione sismica, prendendo anche insulti in terza commissione o da parte dei genitori dei bambini delle scuole De Amicis e di Santa Barbara che avevamo fatto chiudere in maniera precauzionale. Noi», prosegue il sindaco, «avevamo abbiamo approvato un piano di Protezione civile. Ora, se sarò rinviato a giudizio, dovrò difendermi e non da sindaco, ma da cittadino».

Fabio Iuliano

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