L’intervento dell’Inu

Gli esperti: l’Urban center luogo della partecipazione

L’AQUILA. «L'assemblea che ha segnato la nascita operativa dell’Urban center rappresenta un traguardo importante. La grande partecipazione, seguita all’ottima risposta alla “call” del Comune, che ha...

L’AQUILA. «L'assemblea che ha segnato la nascita operativa dell’Urban center rappresenta un traguardo importante. La grande partecipazione, seguita all’ottima risposta alla “call” del Comune, che ha visto 82 soggetti rispondere alla manifestazione di interesse, è un buon viatico per l’attività della struttura». Ad affermarlo è l’Istituto nazionale di urbanistica (Inu), secondo cui «l’Urban center, così come da noi immaginato quattro anni fa quando stipulammo un accordo con il Comune, deve essere il luogo dove favorire l’informazione, la comunicazione, la partecipazione e la condivisione dei cittadini in merito ai temi della città e del territorio. Deve essere “terzo”, cioè autonomo rispetto agli interessi delle parti chiamate in causa nel processo di ricostruzione e pianificazione dell’Aquila. Non deve essere inteso come alternativa al consiglio comunale, luogo dove si approvano o si bocciano progetti e politiche. Non serve sottolineare il contributo che può dare alla qualità del dibattito pubblico un organismo così concepito, in una città da ricostruire e in procinto di discutere il proprio Piano regolatore generale. L’Urban center dovrà dare la possibilità agli aquilani di essere informati, partecipare e influire sulla forma e i caratteri peculiari dell’Aquila che verrà, dall’assetto generale fino ai grandi progetti simbolici. Sono queste le ambizioni e gli obiettivi di una struttura che, a breve, dovrà anche scegliere i propri organi, a partire dal presidente e dal comitato scientifico. È necessario che si apra un processo di condivisione in seno a tutti quelli che hanno risposto alla manifestazione di interesse e che costituiranno l’assemblea dei soci, per sviluppare sin da subito una linea chiara e condivisa che giovi al buon funzionamento e al lavoro dell’Urban center mettendo da parte le divisioni per cogliere al meglio questa opportunità. In ultimo, auspichiamo che l’amministrazione comunale faccia la sua parte e definisca con noi il progetto dell’Archivio della ricostruzione e del Museo della città che costituiscono la base della conoscenza condivisa dell’Urban center».

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