Replica al preside Mancini e perplessità sul piano di riorganizzazione dei plessi scolastici

«Gli studenti nei moduli»

Il comitato genitori: vogliamo garanzie sulla sicurezza

ilcentro Extra - Il giornale in edicola
L’AQUILA. «Chiedere i moduli provvisori per le scuole superiori classificate E in zona rossa non è una sterile polemica». A due settimane dalla campanella, il Comitato scuole sicure mostra perplessità nei confronti del piano di riorganizzazione dei plessi a fronte del sisma elaborato dall’Ufficio scolastico regionale e dai dirigenti con gli enti locali, la Prefettura e la protezione civile.

In particolare, il Comitato non sembra gradire le dichiarazioni rilasciate dal preside del liceo Cotugno, Angelo Mancini, al quotidiano il Centro nell’edizione del 4 settembre scorso. Nel lanciare la proposta di far presidiare gli edifici scolastici durante i primi giorni di lezione, il dirigente aveva chiesto a genitori e docenti di «mettere da parte le polemiche». «La struttura di Pettino in cui andrà la mia scuola, che tanto è stata contestata, è una delle più sicure della città», aveva aggiunto, spiegando che «il sisma non ha prodotto neanche delle microlesioni sulla struttura che ci è stata assegnata». Una posizione che non convince i genitori.

«Innanzitutto», si legge nella nota del Comitato a firma di Barbara Sartini, Mariagrazia Gianforte e Titti Cervale, «sarebbe opportuno chiarire il fatto che oggi come prima del 6 aprile non erano i genitori a decidere la collocazione delle scuole né la loro gestione. Fino a prova contraria questo compito spetta, per quanto attiene le scuole superiori, all’amministrazione provinciale e al dirigente scolastico. Era dovere di queste istituzioni, e non certo dei genitori, non consentire che gli alunni fossero ospitati nei palazzi Quinzi e Gaglioffi qualora non li avessero ritenuti sicuri».

In merito alle polemiche, il Comitato risponde: «Sostenere che i genitori degli alunni fanno “polemiche sterili” e accusare loro di aver voluto la permanenza degli alunni nei vetusti palazzi del centro è un’accusa ingenerosa. Proprio grazie ai genitori e ai ripetuti incontri dei loro rappresentanti con il prefetto Gabrielli e il direttore dell’ufficio scolastico regionale Petracca», si legge ancora nel comunicato, «abbiamo ottenuto corsi di formazione per docenti e studenti sul comportamento in caso di emergenza sismica, insieme alle prove e alle simulazioni di evacuazione in collaborazione con la protezione civile e i vigili del fuoco».

Per questo motivo, il Comitato torna a chiedere moduli provvisori (Musp), indagini geologiche delle aree e le radiografie degli edifici scolastici. «Chiediamo inoltre di non concentrare un così elevato numero di studenti (oltre mille) in una città ad elevato rischio sismico. Ci sono tanti interventi nei confronti delle chiese, è forse sbagliato chiedere la stessa attenzione per le scuole?».