Grandi Rischi bis, chiamato in causa Cialente

In aula anche Zamberletti. Le parti offese: Bertolaso e il sindaco non hanno predisposto aree di accoglienza
L’AQUILA. Lo scontato rinvio (al 29 ottobre) dell’udienza, per l’impossibilità di essere in aula da parte dell’avvocato di Guido Bertolaso, non ha fermato le iniziative delle parti lese nell’ambito dell’inchiesta Grandi Rischi bis. Infatti l’avvocato Angelo Colagrande, che assiste due parti civili, ha depositato delle denunce che chiamano in causa Bertolaso e il sindaco Massimo Cialente. Essi, nelle rispettive vesti di ex capo della Protezione civile nazionale e di capo della Protezione civile locale avrebbero dovuto predisporre prima del sisma, ma anche dopo, aree di accoglienza e punti di riferimento per la popolazione. Le denunce (in tutto quattro) sono state consegnate ai magistrati della Procura. Va anche detto che finora i pm non hanno dato molto credito a queste contestazioni visto che una denuncia simile a carico di Cialente è stata archiviata.
L’udienza di ieri è stata rinviata anche per via di notifiche che non sono andate a buon fine. Le parti offese, inoltre, hanno ribadito l’esigenza che gli ex componenti della commissione Grandi Rischi, i sette scienziati condannati in primo grado a sei anni di reclusione ciascuno, vengano comunque in aula a deporre, a prescindere dalla decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere. Ieri era presente anche l’ex capo della Protezione civile Giuseppe Zamberletti, invitato a testimoniare dalle parti offese, il quale, comunque, non ha potuto partecipare al dibattimento visto che l’udienza era di fatto nulla. L’indagine, con richiesta di archiviazione, riguarda possibili responsabilità di Bertolaso nell’ambito delle rassicurazioni su un possibile sisma fornite dagli scienziati nella riunione del 31 marzo 2009. Per le parti offese Bertolaso è da processare in quanto ne fu l’ispiratore; secondo la Procura il caso è chiuso.
(g.g.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA