Grandi rischi bis, il giudice: altri sei mesi d’indagini

6 Giugno 2014

L’AQUILA. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale Giuseppe Romano Gargarella ha concesso, com’era nella logica delle cose, la proroga di sei mesi che la Procura generale aveva chiesto...

L’AQUILA. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale Giuseppe Romano Gargarella ha concesso, com’era nella logica delle cose, la proroga di sei mesi che la Procura generale aveva chiesto per l’inchiesta denominata Grandi rischi-bis. Un’inchiesta che vede come unico indagato l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso per il quale era stata chiesta l’archiviazione. Contro quella richiesta vi è stata opposizione ma, nel frattempo, la Procura generale aveva avocato il fascicolo su richiesta delle parti lese.

Per la verità, a prescindere dalla proroga, le indagini non si sono mai fermate e nella giornata di oggi saranno ascoltate altre tre persone in quanto informate sui fatti.

Si tratta, in particolare, di un’ indagine parallela a quella che poi si è concretizzata con le sette condanne a sei anni di carcere per gli ex sette componenti della commissione Grandi rischi.

All’unico indagato si contesta di essere il mandante del contenuto e delle conclusioni della riunione del 31 marzo 2009 nella quale gli esperti della commissione lanciarono un messaggio tranquillizzante alla popolazione circa la possibilità di un terremoto devastante che poi, però, provocò 309 morti e centinaia di feriti.

Secondo la difesa di Bertolaso e la stessa Procura della Repubblica il sospettato non è colpevole in quanto non partecipò alla riunione e non è un sismologo.

L’indagine, che prevede anche la trascrizione di alcune intercettazioni, è affidata all’avvocato generale Romolo Como, il quale conta di finire il suo lavoro entro la fine dell’anno con le richieste di archiviazione o con l’atto di conclusione delle indagini da notificare allo stesso indagato con l’accusa di omicidio colposo plurimo.

Non può escludersi che ci sia una coincidenza temporale tra la fine di quest’indagine e la sentenza del processo di appello alla commissione che dovrebbe iniziare venerdì 10 ottobre e concludersi, con un paio di udienze a settimana, entro la fine del 2014.

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