Grandi rischi, nuove indagini su Bertolaso

Il pm ha sei mesi per acquisire eventuali elementi a carico dell’ex capo della protezione civile. Archiviazione per Stati

L’AQUILA. Altre indagini su Guido Bertolaso ex capo della protezione civile e archiviazione definitiva per Daniela Stati assessore regionale alla Protezione civile nel periodo a cavallo del terremoto del sei aprile del 2009. Il tutto nell'ambito della cosiddetta indagine bis sulla commissione Grandi Rischi. Lo ha deciso ieri pomeriggio il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella. Il gip si è pronunciato su una richiesta di archiviazione per entrambi gli indagati avanzata dal pubblico ministero Fabio Picuti e a cui si sono opposte le parti civili rappresentate in giudizio dagli avvocati Angelo Colagrande, Stefano Parretta, Fabio Alessandroni, Wania Della Vigna, Gregorio Equizi e Gianfranco Iadecola. Bertolaso e Stati sono stati invece rappresentati dagli avvocati Filippo Dinacci e Roberto Verdecchia. Tutta la vicenda è incentrata sul ruolo che Bertolaso ebbe quando decise di convocare all’Aquila la riunione della Commissione Grandi Rischi, il 31 marzo del 2009, i cui componenti sono stati condannati in primo grado per omicidio colposo.

Secondo il pm Picuti nessuno dei componenti della Commissione ha detto di essere stato influenzato (rispetto alle risultanze di quella riunione) dal capo della Protezione civile dell’epoca. Diversa invece la richiesta delle parti civili che avevano sollecitato per Bertolaso o l’imputazione coatta (gli avvocati Colagrande e Parretta hanno ipotizzato con una serie di argomentazioni anche il dolo eventuale, accusa più grave dell’omicidio colposo) o la prosecuzione delle indagini. Il giudice ha deciso per questa seconda ipotesi e adesso la palla torna all’ufficio del pubblico ministero e non è escluso che sarà lo stesso Picuti a occuparsi di questo supplemento di indagine per il quale ha tempo sei mesi. Il pm dovrà muoversi sulle indicazioni che gli sono state date dal gip e indirettamente dalle parti civili che hanno chiesto nuovi interrogatori ai componenti della Grandi Rischi, acquisizione di video e servizi giornalistici, testimonianze di persone in grado di approfondire dettagli della vicenda, riascolto di intercettazioni fra cui quella della sera del 30 marzo fra Bertolaso e la Stati nella quale il capo della Protezione civile parlò della riunione del giorno dopo come di un’operazione mediatica tesa a tranquillizzare la popolazione e mettere a tacere qualche «imbecille». L’archiviazione per la Stati nasce dalla convinzione del giudice che l’allora assessore non ebbe un ruolo particolare nella vicenda se non quello di rimettersi, magari anche un po’ passivamente, a quanto le venne detto da Bertolaso prima e dai componenti della commissione dopo la riunione. La Stati ha ammesso nel processo Grandi Rischi di essere uscita rassicurata dalle parole degli esperti e questo comunicò all’esterno.

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