«Ho temuto per la vita di mio fratello»

L’appello di Alessio Sordini al sindaco: aiuti Carlo e le persone come lui sepolte dall’indifferenza

L’AQUILA. «Carlo è una persona amabile, impegnato nel volontariato e generoso con tutti, anche se ultimamente è costretto ad andare avanti con la sola pensione di invalidità, circa 270 euro al mese».

A scendere in campo in difesa di Carlo Sordini, l’uomo che per due volte ha minacciato di lanciarsi da un balcone del Progetto Case, è il fratello Alessio. «Carlo ha tutte le ragioni del mondo», afferma sui social suo fratello. «Mi dispiace che qualcuno possa scambiarlo per il “solito sfruttatore” che vive al Progetto Case e non vuole pagare. Pur avendo concordato con un funzionario del Comune una dilazione della somma da pagare per il gas, si è ritrovato senza acqua calda. Ha provato a contattare l’ufficio preposto, poi si è recato lì ma solo per essere preso in giro per giorni. È rimasto senza acqua calda e ciò con il rischio di veder peggiorate le sue condizioni di salute. Dopo il suo primo gesto dimostrativo, ripeto dimostrativo, ha ricevuto le telefonate di alcuni politici solo preoccupati, in realtà, di non passare come i colpevoli di questa situazione. Gli hanno chiesto di non parlare coi giornalisti, affermando che tutto si sarebbe risolto. Parole, solo parole che hanno mandato in tilt l’esistenza, già infinitamente provata, di mio fratello. Lui, non avendo altri mezzi per essere preso in considerazione, ci ha riprovato ( e, questa volta, facendomi davvero preoccupare)».

Quindi l’appello di Alessio Sordini al sindaco Massimo Cialente. «Sindaco, mi rivolgo a lei, anche per il rispetto che le porto, per una piccola, insignificante richiesta: Carlo sarà forse stato impulsivo, eccessivo, esagerato nel fare le sue richieste ma si deve tener conto che il suo urlo di aiuto arriva solo dopo aver, con educazione e rispetto, chiesto quanto dovuto e null’altro. Il suo è divenuto un urlo quando si è reso conto che veniva preso in giro e che la sua già tormentata esistenza non aveva alcun valore per chi, invece, avrebbe dovuto prendere atto delle istanze formulate. Lei, sindaco, deva farsi voce di chi è già ultimo nella scala dei valori e ha il dovere di aiutare e proteggere quanti sono sepolti dall’indifferenza. La prego, pertanto, di tener presente Carlo e i tanti altri che sembrano ombre in questa nebbia di egoismo».

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