I dissidenti: a noi tre assessori

28 Giugno 2012

Tagliacozzo, il sindaco Di Marco Testa costretto a rinviare il consiglio fissato per domani

TAGLIACOZZO. Il sindaco tende la mano ai tre consiglieri, che costituitisi in gruppo autonomo, "Vivi Tagliacozzo", hanno messo in crisi la giunta. Maurizio Di Marco Testa tenta così di ricompattare la maggioranza ed evitare le elezioni anticipate. Ma il nuovo gruppo, che nelle ultime due sedute si è schierato con le opposizioni, è disposto a rientrare nei ranghi? Nell'incontro avuto ieri in municipio con il primo cittadino, i tre dissidenti (Alfonso Gargano, Paolo Rapo e Antonio Amicucci) hanno lasciato aperto uno spiraglio. Innanzitutto, il sindaco ha ritenuto ragionevole l'invito a rinviare il consiglio, fissato per oggi, con all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio. Una disponibilità apprezzata dal gruppo. Il rinvio darà la possibilità a tutti i consiglieri, in possesso degli atti solo da qualche giorno, di approfondire l'argomento, e si eviteranno scontri in consiglio. Ma servirà soprattutto per ricercare un accordo con il gruppo dei dissidenti. Che però non intende fare sconti. «Mi hanno chiesto tre assessorati», rivela, affranto, il sindaco, che non sa dove sbattere la testa. Dove li trova tre assessori disposti a dimettersi, per lasciare il posto a Gargano e compagni? Di Marco Testa, però, sa che non ci sono alternative. O si trova l'accordo con i dissidenti o si va tutti a casa. Si è preso così qualche giorno di tempo prima di dare una risposta. Il primo cittadino però sembra fortemente intenzionato a non rompere con il nuovo gruppo. «Sarebbe da irresponsabili», osserva, «lasciare senza governo una città che d'estate, con la presenza dei turisti, triplica la popolazione». Ma gli assessori la pensano allo stesso modo o, per non schiodarsi dalla poltrona, preferiscono che "muoia Sansone con tutti i filistei"? L'unica speranza che Di Marco Testa ha è che i dissidenti gli facciano qualche "sconto" sul "prezzo da pagare". Potrebbero anche farlo, ma di sicuro non rinunceranno ad assessorati di peso, come i Lavori pubblici e l'Urbanistica. L'urbanistica, in particolare, conferirà a chi ne ha la delega un grande potere. In questo momento, infatti, si sta redigendo la variante al piano regolatore. E intorno allo strumento urbanistico, si muovono grossi interessi. Il sindaco, infine, commetterebbe un grave errore, se pensasse di dividere il nuovo gruppo, emarginando Gargano. Qualche giorno fa, come si ricorderà, Di Marco Testa si era detto disposto ad assegnare al nuovo gruppo un assessorato, ad esclusione di Gargano. Il messaggio che gli manda Paolo Rapo è chiaro: «Nessuno di noi si presterà a certi giochetti. Se qualcuno lo pensa, si sbaglia di grosso».

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