Sebastiani rincara la dose: «Pescara, così non va bene: o si cambia registro o può anche finire qui»

Nuovo affondo del patron biancazzurro che, ai microfoni di Rete8, ribadisce le critiche mosse subito dopo la partita persa malamente con il Palermo: “Paura di retrocedere? Difenderò la categoria con tutte le mie forze”
PESCARA. Sfogo a caldo? Macchè, a mentre fredda il presidente Daniele Sebastiani conferma tutte le critiche mosse allo staff tecnico in merito alla condizione atletica del Pescara e, anzi, rincara la dose. Al presidente non va giù che la squadra rinunci a lottare, come accaduto nei secondi tempi di Genova (sponda Sampdoria) e Palermo. Subito dopo la sfida del “Barbera”, il patron aveva chiaramente detto di aver visto una squadra (quella allenata da Vivarini) camminare invece che correre in mezzo al campo.
Al microfono di Enrico Giancarli, al Tg di Rete8, Sebastiani ha dichiarato: “A mente fredda non solo rifarei lo sfogo di Palermo ma rincarerei la dose. Perché ho sempre chiesto una sola cosa a tutti gli allenatori ovvero che tipo di lavoro fanno. Io non sono contento del lavoro fisico che stiamo facendo. Mi auguro ci sia una sterzata e un cambiamento. Se qualcuno crede che va bene come stiamo facendo per me può finire qui. Ultimatum con il Monza? No, sappiamo che sono gare proibitive. Ma non voglio vedere che camminiamo in campo come nel secondo tempo».
Paura di retrocedere? «Difenderò la categoria con tutte le mie forze».
Chiusura su giovanni Galeone e la possibilità di intitolargli il nuovo stadio. Il presidente risponde senza giri di parole: «Se la decisione sul nuovo stadio dovesse dipendere da noi, Giovanni sarà protagonista”.

