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I salviniani: allarme migranti in provincia

L’AQUILA. Il business dell’accoglienza degli immigrati non risparmia la città terremotata. A lanciare l’allarme sull’arrivo, nelle prossime settimane, di «masse di migranti» in Italia e anche in...

L’AQUILA. Il business dell’accoglienza degli immigrati non risparmia la città terremotata. A lanciare l’allarme sull’arrivo, nelle prossime settimane, di «masse di migranti» in Italia e anche in provincia dell’Aquila (dalla Marsica alla Valle Peligna passando per l’Alto Sangro) sono i salviniani che, entrati in possesso del documento della prefettura sul “Riparto dei migranti per il 2016” (secondo il bando pubblicato ieri si tratta di mille persone attese per oltre 30 associazioni e società cooperative private pronte all’accoglienza), minacciano «barricate». Muri di dura opposizione se il governo dovesse decidere, ignorando il Comune, di utilizzare come mega-centro per migranti il patrimonio immobiliare aquilano: Fondo immobiliare e Progetto Case.

«Emergono dati preoccupanti e gravi», incalza il capogruppo in consiglio comunale Emanuele Imprudente, «che ricadrebbero sul cratere sismico, dove per legge, e come in tutte le aree colpite da calamità naturali, non c’è l’obbligo dell’accoglienza». Dei mille arrivi attesi in provincia, 100 “spettano” all’Aquila, suddivisi tra varie associazioni. Sono ad esempio 50 quelli che andranno nel Fondo immobiliare di Fossa, a fronte dei 400 abitanti, fanno notare i consiglieri. La permanenza dei migranti nei luoghi dell’accoglienza aquilani costerà 33mila euro al giorno, ossia un milione al mese e 12 all’anno allo Stato e «quindi a tutti i cittadini». «Un business sulla pelle dei migranti, molti dei quali arrivano da Paesi in guerra in cerca di asilo politico», dice Imprudente, «e alle spalle dei territori, che sono impreparati a gestione un flusso di migranti che, secondo gli analisti, da questo mese raggiungerà numeri devastanti». Il rischio è di assistere a una «nuova tratta degli schiavi», è la denuncia del segretario provinciale di “Noi con Salvini” Alfonso Magliocco. I salviniani si smarcano da qualsiasi critica di razzismo che potrebbe sorgere dalla loro presa di posizione: «Mettiamo al centro i migranti che restano imprigionati nell’enorme tempistica per il riconoscimento del diritto d’asilo con spese assurde per lo Stato e condizioni non dignitose per queste persone», dice il consigliere comunale Luigi D’Eramo. «Molti di loro li ritroviamo davanti ai negozi a chiedere l’elemosina anche all’Aquila, nonostante ricevano 35 euro al giorno per il vitto e l’alloggio». I salviniani sollevano dubbi anche sulla trasparenza con cui sono stati distribuiti i migranti tra le varie associazioni, attratte da un business «che coinvolge pure le imprese edili, come quella che a Castel di Sangro fa lavorare 120 immigrati».

Marianna Gianforte

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