Il disavanzo per ricostruire

La giunta deve recuperare 730mila euro spesi per il papa
SULMONA. Si preannuncia calda la commissione bilancio. I consiglieri comunali sono chiamati a discutere della variazione di bilancio riguardante i fondi del terremoto prelevati dal capitolo dell'assicurazione sul sisma, per i lavori conseguenti alla visita del papa. La maggioranza punta a coprire i 730mila euro col disavanzo di 3milioni, la minoranza spera nell'intervento della Corte di conti.
I fondi erano stati prelevati con una variazione di bilancio in via d'urgenza, approvata dalla giunta Federico il 27 maggio scorso, «per disporre» così come recita la delibera, firmata dai sette assessori comunali (assente il sindaco) «l'espletamento immediato di tutti i procedimenti avviati al fine di realizzare i lavori prima dell?arrivo del santo padre». Ora dopo l'approvazione del conto consuntivo nell'ultimo consiglio comunale, si procede ad una contro variazione per rimettere i soldi nel capitolo dedicato «al risarcimento danni da assicurazione per terremoto agli edifici pubblici, con 130mila euro dei quali usati per l'adeguamento degli impianti sportivi e 600mila euro per opere di sistemazione delle strade e dei marciapiedi».
«La minoranza continua ad attaccare sull'incapacità di approvare il conto consuntivo per accendere i mutui per i lavori» spiega Donato Di Cesare, presidente della commissione bilancio «ma noi siamo tranquilli, perché la nuova variazione ci consentirà di coprire il capitolo di spesa dedicato ai lavori sugli edifici pubblici danneggiati dal sisma e di scongiurare un debito molto grosso. Oltre ad eventuali osservazioni da parte della Corte dei conti».
Nei mesi scorsi la delibera di giunta con cui si toglievano i 730mila euro di assicurazione dal capitolo fondi per il terremoto aveva scatenato le proteste di terremotati e minoranza, che gridarono allo scandalo «per un'operazione rischiosa quanto improvvisata». «Si stanno solo rimangiando la prima variazione di bilancio con una toppa» replica il consigliere di minoranza Giuseppe Ranalli (Idv), già assessore al Bilancio «e si tolgono solo soldi preziosi in bilancio, che potevano esser usati per altri investimenti». Poi l'affondo «la procedura» sostiene «è illegittima e ci penserà la Corte dei conti a certificarlo. Ci troviamo in questa situazione solo per l'incapacità della maggioranza di approvare nei tempi il bilancio preventivo e quello consuntivo. Ci dovranno spiegare a che punto sono i mutui presso la Cassa depositi e prestiti».
A disposizione della messa in sicurezza di edifici pubblici danneggiati dal sisma, tra questi anche il palazzo municipale, ci sarebbero dunque una minima parte dei circa tre milioni di euro non mai spesi dalla giunta Federico.
I fondi erano stati prelevati con una variazione di bilancio in via d'urgenza, approvata dalla giunta Federico il 27 maggio scorso, «per disporre» così come recita la delibera, firmata dai sette assessori comunali (assente il sindaco) «l'espletamento immediato di tutti i procedimenti avviati al fine di realizzare i lavori prima dell?arrivo del santo padre». Ora dopo l'approvazione del conto consuntivo nell'ultimo consiglio comunale, si procede ad una contro variazione per rimettere i soldi nel capitolo dedicato «al risarcimento danni da assicurazione per terremoto agli edifici pubblici, con 130mila euro dei quali usati per l'adeguamento degli impianti sportivi e 600mila euro per opere di sistemazione delle strade e dei marciapiedi».
«La minoranza continua ad attaccare sull'incapacità di approvare il conto consuntivo per accendere i mutui per i lavori» spiega Donato Di Cesare, presidente della commissione bilancio «ma noi siamo tranquilli, perché la nuova variazione ci consentirà di coprire il capitolo di spesa dedicato ai lavori sugli edifici pubblici danneggiati dal sisma e di scongiurare un debito molto grosso. Oltre ad eventuali osservazioni da parte della Corte dei conti».
Nei mesi scorsi la delibera di giunta con cui si toglievano i 730mila euro di assicurazione dal capitolo fondi per il terremoto aveva scatenato le proteste di terremotati e minoranza, che gridarono allo scandalo «per un'operazione rischiosa quanto improvvisata». «Si stanno solo rimangiando la prima variazione di bilancio con una toppa» replica il consigliere di minoranza Giuseppe Ranalli (Idv), già assessore al Bilancio «e si tolgono solo soldi preziosi in bilancio, che potevano esser usati per altri investimenti». Poi l'affondo «la procedura» sostiene «è illegittima e ci penserà la Corte dei conti a certificarlo. Ci troviamo in questa situazione solo per l'incapacità della maggioranza di approvare nei tempi il bilancio preventivo e quello consuntivo. Ci dovranno spiegare a che punto sono i mutui presso la Cassa depositi e prestiti».
A disposizione della messa in sicurezza di edifici pubblici danneggiati dal sisma, tra questi anche il palazzo municipale, ci sarebbero dunque una minima parte dei circa tre milioni di euro non mai spesi dalla giunta Federico.
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