Il Parco scientifico citato in tribunale dagli ex ricercatori

3 Agosto 2011

Dopo gli avvisi id garanzia per truffa una vertenza di lavoro: i ricorrenti chiedono di essere assunti o almeno il pagamento dei contibuti

L'AQUILA. Il Parco scientifico e tecnologico è al centro anche di una vicenda giudiziaria che pende ormai da anni davanti al tribunale civile dell'Aquila. Si tratta di una decina di ricercatori i quali hanno chiesto l'assunzione o, almeno, il pagamento di differenze retribuitive e il pagamento di contributi non versati nelle precedenti gestioni consortili.

In sostanza questi giovani ricercatori si sono rivolti al giudice in quanto per diversi anni hanno lavorato come con contratti a progetto e comunque con contratti a tempo determinato operando, invece, almeno a loro dire, come assunti a tempo pieno per cui sarebbero andati ben oltre alle loro mansioni anche per quanto riguarda le turnazioni. Di lì la richiesta al giudice del lavoro per ottenere assunzioni o retribuzioni non pagate. L'azienda, ovviamente, ha presentato delle tesi diverse al vaglio del tribunale.

Naturalmente la maggior parte dei ricorrenti al momento è fuori dall'azienda e opera altrove oppure resta in cerca di occupazione.

La controversia di lavoro va avanti da alcuni anni e ci sono stati dei ritardi a causa del terremoto: l'evento ha comportato lo slittamento dell'udienze.

Inoltre, secondo quanto si è appreso, il Parco scientifico esercitando il proprio diritto a resistere in giudizio, ha presentato una lista lunghissima di testimoni a discarico, fatto che inevitabilmente comporta un allungamento dei termini. Tuttavia il giudice che tiene la causa Anna Maria Tracanna sembra intenzionata a chiudere la vertenza entro la fine dell'anno. Una controversia seguita con attenzione dalla Cgil con il segretario, Umberto Trasatti tramite l'avvocato Francesca Ramicone. Comunque qualche problema tecnico esiste nel senso che lo stesso legale ha avuto delle difficoltà tecniche per notificare un atto di precetto alla stessa azienda ed è dovuta ricorrerre a una procedura particolare, quella del deposito.

Ma i problemi del Parco scientifico e tecnologico sono sempre esistiti almeno negli ultimi anni precedenti al sisma. Infatti si tratta di di una struttura, il Parco scientifico e tecnologico, che è stata oggetto di forte dibattito tra chi la voleva dismettere, smantellare completamente (l'ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco e chi, invece, avrebbe voluto rilanciarla Stefania Pezzopane, e il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. La privatizzazione del Parco, avvenuta qualche tempo fa con la costituzione di una Spa, avrebbe dovuto segnare l'inizio di un nuovo percorso, finalizzato alla crescita della struttura, alla ricerca di un ruolo pregnante nel campo dell innovazione, che rappresenta oggi la nuova frontiera dello sviluppo. Il Parco, che con la nuova gestione ha sede in Val Pescara (dopo la chiusura della sede aquilana ora anche inagibile) ha comunque ancora qualche commessa di un certo rilievo.

Sta di fatto che di rilancio ancora non si parla e l'inchiesta penale complica le cose.

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