Infuocata assemblea a Scanno

Il Pd bacchetta la sua giunta e sfiducia il sindaco Spacone

SCANNO. Muove pesanti critiche all’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Spacone il circolo del Partito democratico di Scanno. Lo fa a seguito di una concitata assemblea...

SCANNO. Muove pesanti critiche all’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Spacone il circolo del Partito democratico di Scanno. Lo fa a seguito di una concitata assemblea durante la quale alcuni iscritti al partito, guidato da qualche mese da Antonio Spacone, hanno anche chiesto espressamente le dimissioni del primo cittadino e rappresentante di spicco del Pd scannese. «L’amministrazione comunale deve segnare un cambio di passo per imprimere slancio all’azione di governo e ridare fiducia e certezze al tessuto economico e sociale», si legge nel comunicato del Pd, «poiché pur riconoscendo le notevoli difficoltà, soprattutto legate alla situazione finanziaria delle casse municipali, non è più rinviabile da parte degli amministratori municipali l’elaborazione di un programma di fine legislatura per affrontare e risolvere i molti problemi che stanno mettendo a dura prova la tenuta del “sistema Scanno”».

La chiusura degli impianti di risalita, la tutela e valorizzazione dell’area lacustre e del centro storico, ma anche la corretta gestione dei servizi e la crisi del settore edilizio sono i principali argomenti che il Pd chiede di inserire all’interno del programma. Un manifesto che secondo il Pd dovrà essere aperto al contributo dei diversi portatori d’interessi e alle competenze e professionalità di molti cittadini che già hanno dato il loro contributo nelle commissioni comunali. «Questo percorso consentirà di raggiungere un duplice obiettivo », scrive il Pd, «da un lato porterà ad avere idee più chiare e una visione condivisa su temi ormai annosi, dall’altro contribuirà a ricostituire un clima positivo, intercettando misure di sostegno necessarie per dare buone gambe a qualsiasi iniziativa».

Massimiliano Lavillotti

©RIPRODUZIONE RISERVATA