Il primario: mai rimandato a casa i pazienti

Il responsabile di neurochirurgia, Galzio, replica alle accuse lanciate dal sindacalista Giorgi

L'AQUILA. Il primario di neurochirurgia, Renato Galzio, rispedisce al mittente, nel caso specifico il sindacalista della Cisl, Gianfranco Giorgi, l'accusa di avere rimandato a casa un paziente grave. Questo, per Giorgi, sarebbe stata conseguenza della scarsezza di posti letto in ospedale.

Ieri mattina, infatti, una in una conferenza stampa, il primario del San Salvatore ha tenuto a precisare che al paziente, vista la gravità del caso, «fu prospettato il ricovero d'urgenza, ma lo stesso, dopo essersi consultato con i familiari, preferì tornare a casa e ricoverarsi il giorno successivo».

Tesi confermata anche dai parenti del paziente. «Ci proposero», hanno detto, «un ricovero di urgenza, ci dissero che in reparto non vi erano posti disponibili ma che lo avrebbero ugualmente ricoverato appoggiandolo in un altro reparto o in una camera usata per questi casi di emergenza. Vedevamo però nostro padre piuttosto agitato e, dunque, preferimmo farlo tornare a casa dopo aver firmato la dimissione dal pronto soccorso. Il giorno successivo abbiamo accompagnato nostro padre in neurochirurgia».

«E' gravissimo» ribadisce il professor Galzio «che un sindacalista si permetta di entrare nel merito della questione senza conoscere realmente i fatti. Noi non facciamo demagogia politica, da quando dirigo questo reparto nessun paziente che si è avvicinato al nostro reparto è stato rifiutato o mandato in altra struttura».

La dottoressa Sabrina Cicogna, vice direttore della Asl presente alla conferenza stampa, «ha ribadito che questi attacchi non fanno altro che creare confusione nella popolazione e che l'ospedale ad oggi è sicuro e più confortevole di tanti altri presidi medici». «Tra qualche mese, finiti i lavori di ripristino post sisma», ha concluso, «anche gli ultimi reparti potranno tornare in una sede adeguata e in piena efficienza».

Intanto, per restare in tema di neurochirurgia, dal 30 giugno al 2 luglio avrà luogo all'Aquila la 14esima edizione del corso italiano di microneurochirurgia applicata, organizzato proprio dal professor Renato Galzio. «Questo corso» si legge in una nota «assume significato in quanto segna la ripresa di una tradizione scientifica aquilana, dopo la sfortunata parentesi del sisma del 2009 che ha comportato il trasferimento della manifestazione a Messina nel 2010. La prima edizione si è tenuta a Teramo nel 1996; quello è stato il primo corso in Italia nel quale sia stata prevista una parte pratica di dissezione su preparati anatomici. Sono seguite altre 13 edizioni, le prime 4 a Teramo e le altre all'Aquila (esclusa la 13esima). Durante questi anni circa 160 neurochirurghi, provenienti da tutta Italia, sono stati istruiti sulle nuove tecniche chirurgiche utilizzate».

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