Il vicesindaco: Ponte Belvedere sicuro 

L’avvocato Daniele annuncia che saranno rimosse, con una tecnica non invasiva, le parti di calcestruzzo non più idonee

L’AQUILA. Il Comune non perde tempo e avvia subito i sondaggi per verificare la stabilità del ponte Belvedere dopo la caduta dei calcinacci che solo per caso non ha causato una tragedia.
Dirigenti e tecnici del Comune dell’Aquila hanno effettuato ieri mattina un sopralluogo. «A seguito delle rilevazioni effettuate», spiega il vicesindaco con delega alla Ricostruzione dei beni pubblici, Raffaele Daniele, «da domani saranno posizionate delle piattaforme dalle quali saranno avviati lavori di idrodemolizione delle parti di calcestruzzo ritenute non più idonee. Nei prossimi giorni, come già annunciato, ci confronteremo con cittadini, Urban center e residenti per pianificare una strategia condivisa sul futuro dell’infrastruttura».
«Allo stato attuale, considerata la chiusura al traffico, non sono state rilevate criticità in relazione alla sua tenuta statica», ha precisato il vicesindaco. L’idrodemolizione consiste nell’introdurre all’interno del calcestruzzo un flusso d’acqua con forte pressione interna, che provoca l’esplosione del materiale. L’asportazione avviene senza intaccare le armature e questa tecnica consente di effettuare interventi selettivi.
Il ponte Belvedere, lesionato dal sisma del 2009, ha una lunga storia. Fu inaugurato il 27 maggio del 1966 dopo essere stato realizzato, con fondi della Cassa per il Mezzogiorno, dalla ditta edile di Pasquale Martella. Direttori dei lavori, che durarono alcuni anni, furono Emilio Tomassi, Aldo Arcangeli, Ennio Lenti. Dal 1966 non è mai stato oggetto di manutenzione, ma i sopralluoghi fatti dopo il sisma hanno confermato che fu realizzato a regola d’arte sia pure con tecniche di mezzo secolo fa, ora superate. Comunque i carotaggi fatti sul cemento armato e sul cemento armato precompresso, adoperato per la campata, hanno dato risultati positivi.
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