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Imprenditore morto, escluse infezioni

Primi risultati dall'autopsia, ma resta il giallo sull'origine del mal di testa

VILLAVALLELONGA. Si escludono cause dovute a patologie infettive e che implicano la diffusione di virus. Sulla morte del giovane di Villavallelonga, Luigi Lippa, deceduto a 30 anni dopo aver accusato per giorni un forte mal di testa, l'autopsia comincia a dare i primi risultati.

Gli esami sono stati eseguiti ieri dall'anatomopatologo Giuseppe Calvisi su disposizione dell'ospedale. Una procedura a scopo diagnostico, al fine di capire la causa della morte del giovane. Non ci sono ancora richieste da parte dell'autorità giudiziaria né denunce da parte dei familiari del giovane.

L'esame di Calvisi avrebbe permesso di escludere un decesso causato da malattie infettive e diffusive ai fini dell'igiene pubblica.

L'autopsia è stata eseguita ieri mattina dal medico aquilano nell'obitorio dell'ospedale di Teramo. Ci sono stati anche accertamenti istopatologici e la diagnosi sarà disponibile nel giro di un mese. Soltanto a quel punto si avranno ulteriori certezze sul decesso.

I dubbi, quindi, restano. Il giovane, infatti, si era recato prima di Natale al pronto soccorso di Avezzano a causa di un forte mal di testa. Era stato visitato e poi dimesso e sembra che i medici abbiano parlato di una sinusite. Almeno secondo quanto raccontato da amici e parenti. Il dolore non passava e allora domenica era tornato ad Avezzano. A quel punto i medici ne hanno disposto il ricovero. La sfortuna ha voluto che non ci fossero posti letto a disposizione in tutto l'ospedale e il giovane era stato trasferito alla Casa di cura Immacolata di Celano. Vista la particolarità del caso clinico, era stato portato di nuovo ad Avezzano per poi finire all'Aquila, dove è poi avvenuto il decesso. L'ospedale ha così disposto l'autopsia per fare chiarezza sulla morte. Ora c'è grande attesa per i funerali che si terranno oggi alle 14,30 a Villavallelonga.

Luigi Lippa, nonostante gli impegni lavorativi che prendevano molto del suo tempo (gestiva un'impresa di pompe funebri), era molto impegnato nel sociale, amante della vita e dello sport, dedito anche alla comunità e tra i fondatori della «Pro Sant'Antonio», associazione dei giovani del posto. Era stato anche l'artefice della fusione della squadra di calcio del paese con quella di Collelongo. Un'iniziativa che aveva evitato la scomparsa della squadra di calcio. (p.g.)

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