Lo striscione apparso in città contro i piromani (foto di Raniero Pizzi)

L'EMERGENZA

Incendi all'Aquila, ci pensa la pioggia: e sui Social è festa

L'acqua invocata e accolta come un segno di liberazione dall'incendio che imperversava da sei giorni. Scomparse fiamme e fumo, compare l'arcobaleno

L'AQUILA. E alla fine arrivata la pioggia, accolta _ soprattutto sui Social _ come segno di liberazione dall'incendio che imperversava da sei giorni sui monti che circondano la città. Le fiamme si sono abbassate, sono scomparse mano a mano che l'acqua è caduta con sempre maggiore violenza e finalmente il fumo è scomparso. Al suo posto l'arcobaleno.

L'arcobaleno sul monte Pettino dopo la pioggia (foto Protezione civile)

L'incendio è stato sconfitto da madre natura, dal meteo. E bisognerà preoccuparsi che non possa più riprendere andando a setacciare e quindi a sotterrare anche i focolai più resistenti. Sei giorni di lotta, di uomini impegnati nelle operazioni di spegnimento, di mobilitazione e di paura cancellati in poco più di mezz'ora grazie alla pioggia mai tanto attesa e invocata. La regione in una nota assicura: "Squadre di volontari e vigili del fuoco presidieranno le zone sensibili, comprese via Francia e via della Rocchetta, per garantire l’incolumità dei cittadini. La sala operativa vigilerà tutta la notte".

Fino a poche ore fa le montagne della periferia avevano continuato a bruciare minacciando alcune abitazioni nelle frazioni di Cansatessa e monte Pettino. Le fiamme erano visibili dalla strada,e dalle prime ore dell'alba erano di nuovo cominciati i lanci di acqua da parte dei sei aerei Canadair, un elicottero della Protezione civile e due elicotteri Erickson. I lanci sono stati coadiuvati dai 12 droni dei vigili del fuoco che volando sui focolai, attraverso le termocamere, hanno rilevato la georeferenziazione delle fiamme e il comportamento del vento trasmettendo le coordinate direttamente agli aeromobili per consentire loro sganci mirati sul fuoco.

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