Inchiesta bagni chimici, tre a giudizio all'Aquila

Imputate tre ex responsabili della Sebach. L’accusa: sono risultate meno operazioni di pulizia dei wc di quante attestate
L’AQUILA. Approda in un’aula di tribunale l’inchiesta della Procura dell’Aquila sulla gestione dei bagni chimici posizionati nelle numerose tendopoli installate dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Un affare da 34 milioni di euro. Al termine delle indagini sull’appalto relativo ai baghi chimici Sebach il gup del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella ha rinviato a giudizio tre persone. Si tratta di Marta Dainelli, 46 anni di Vinci (Firenze), residente a San Gimignano (Siena) ed ex amministratore della società Sebach; Cristina Galieni, 39 anni di Empoli residente a Certaldo (Firenze), all’epoca dei fatti responsabile commerciale della società e infine Sonia Morelli, 38 anni di Empoli, residente a Certaldo.
Per tutte l’accusa è di falso materiale commesso da privati, falso commesso da pubblico ufficiale e frode nelle pubbliche forniture.
Secondo l’accusa, L’Ati Sebach servendosi di 31ditte affiliate, ha fatto risultare un numero di operazioni di pulizia dei bagni chimici maggiore di quelle effettivamente compiute nei diversi campi nel periodo post sisma, in relazione ai tempi minimi calcolati per lo svolgimento delle operazioni. Per poter fare questo fu dichiarata la conformità all’originale delle fatture emesse dalla Gran Sasso Acqua risultate invece riprodotte in modo apocrifo, eliminando da esse dei dati significativi. Tra le 31 ditte citate nel capo di imputazione ve ne sono almeno un paio abruzzesi. Le altre provengono da varie regioni italiane quali Lombardia, Campania e Lazio.
Il processo davanti al Tribunale dell’Aquila è stato fissato per il 19novembre. Ora bisogna vedere che cosa la Procura intenderà fare in relazione alla 31 ditte che nel capo di imputazione vengono citate e ritenute di avere agito in concorso con le tre imputate.
Stralciato ormai da diversi mesi, invece il filone romano che vede indagato per abuso d’ufficio l’ex numero uno del Dipartimento di protezione civile, Guido Bertolaso, accusato di aver agevolato la Sebach nell’ottenimento dell’appalto.
Le indagini sono state lunghissime anche per via del gran numero di ditte coinvolte e per la complessa documentazione riguardante i lavori.
Comunque, stando ai dati, la Sebach su un totale di 4002 unità ha fornito per il mese di aprile 2009 1824 bagni e le altre 31 ditte 2178.
I fatti contestati si sono verificati tra aprile 2009 e dicembre dello stesso anno.
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