Inchiesta Gal, indagati presidente e direttore

Si muove la Procura dopo una serie di esposti sulla gestione presentati da ex soci Ma Petrei rassicura: «Abbiamo seguito tutte le procedure rispettando le norme»

L’AQUILA. L’indagine su presunte irregolarità in relazione alla gestione del Gal (Gruppo di azione locale Gran Sasso Velino) fa un passo in avanti con due informazioni di garanzia inviate al presidente Bruno Petrei e al direttore Giuseppe Paris. L’indagine, sfilacciata in più filoni, è stata avviata dopo una serie di esposti presentati a più riprese da alcuni ex soci. Questo ha comportato una serie di accertamenti da parte della polizia giudiziaria, soprattutto di natura documentale, caratterizzati anche da audizioni di persone informate sui fatti. Alcuni accertamenti sono stati fatti dall’Olaf (Organismo europeo per la lotta contro le frodi).

Nel mirino una serie di discussi affidamenti di progetti che sarebbero avvenuti con modalità discutibili.

Comunque, nei giorni scorsi, anche al fine di tranquillizzare tutti i soci, il presidente Petrei ha mandato una lettera a tutti in modo da spiegare come stanno le cose dal suo punto di vista. «Credo sia importante», dice, «che i soci sappiano che allo stato attuale non sono emerse contestazioni sull’operato del Gal da parte di alcun organismo di controllo anzi la società è entrata in possesso, attraverso regolare procedura di accesso agli atti, di una documentazione prodotta dalla Regione con la quale viene avallato il lavoro svolto, tanto che, dopo una serie di istruttorie molto rigide effettuate da funzionari regionali, sono stati messi in pagamento quattro Sal quali rimborsi di spese rendicontate in modo regolare dalla struttura».

«Per quanto riguarda le indagini che sta svolgendo la Procura», dice ancora Petrei, «si è certi di avere fornito ogni documentazione utile sulle procedure seguite per svolgere l’attività secondo quanto regolamentato dalle leggi regionali senza per questo ipotizzare che non possa esserci stato anche qualche errore che, evidentemente, dimostrerebbe la validità del detto “solo chi opera sbaglia”. È di queste ore l’arrivo a me e al direttore generale di un avviso per un’ulteriore indagine aperta a seguito di un altro esposto presentato dagli stessi soci sull’operato del cda del Gal».

«Il cda presieduto dal sottoscritto», dice ancora Petrei, «nella convinzione di non lasciarsi scoraggiare da questa stancante azione di delegittimazione, è comunque ben deciso a portare avanti il grande lavoro che c’è da fare per riuscire, in tempi strettissimi, a raggiungere gli obiettivi del piano di sviluppo locale».

(g.g.)

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