in tribunale

L'Aquila, bimbi maltrattati a scuola, chiesto il processo

Sotto accusa le tre maestre che furono sospese dal servizio. Imputata anche la direttrice dell'asilo per alcune omissioni

L’AQUILA. La Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per le tre maestre accusate di presunti maltrattamenti ai bambini della scuola per l’infanzia «Cip&Ciop» che si trova a Pettino in via Giovanni Pascoli.

Una richiesta che è stata inoltrata il 5 febbraio 2015 e che presuppone la fissazione di un’udienza che, però, si potrà svolgere solo nella seconda parte dell’anno, probabilmente in autunno.

Una decisione scontata dopo che il pm aveva addirittura chiesto, senza ottenerla, una misura cautelare per una delle insegnanti che, però, vennero tutte sospese dal servizio.

A rischiare il processo sono Marika Rapele, di Alatri (Frosinone), di 36 anni, Giuliana Colaiuda, di Barano di Tornimparte (33) e Costantina Bucci (33), mentre una richiesta di processo è arrivata anche per la direttrice della scuola, Anna Tempesta, ma solo per alcune omissioni in fase di controllo circa quanto avveniva in quell’asilo.

I fatti contestati sarebbero stati commessi dal 21 luglio al 5 settembre 2014, giorno nel quale furono tolte le telecamere da quell’asilo che è privato ma convenzionato con il Comune e ospita una trentina di bambini.

Le maestre, secondo il pm, sono ritenute responsabili del reato di maltrattamenti in danno di minori: urla, rimproveri, punizioni, costrizioni, omissioni, e strattonamenti ai danni di bambini fino a 3 anni, questo quanto viene loro contestato.

Le indagini che sono state condotte dalla squadra Mobile tra luglio e settembre 2014 avrebbero evidenziato, attraverso intercettazioni ambientali audio-video, gli atteggiamenti contestati. Oltre alle frasi inadeguate, risulterebbe che i bimbi fossero restati troppo a lungo sopra i seggioloni, incustoditi e senza ricambio dei pannolini. Oppure sarebbero stati messi all’angolo o con il seggiolone rivolto verso il muro, o sarebbero stati lasciati soli in una stanza. Solo in un caso le riprese effettuate con le telecamere posizionate dalla squadra Mobile avrebbero evidenziato uno scappellotto dato da una maestra a un bimbo, mentre in due si è visto forzare i bambini nell’alimentazione, costringendoli a ingoiare il cibo loro malgrado.

Tutte accuse che, nel corso degli interrogatori, sono state respinte al mittente e dalle maestre e dai loro avvocati, Ferdinando Paone, Manuela Paone e Pierluigi Pezzopane.

Essi parlarono di rimbrotti fatti ai bambini simili a quelli che talvolta fanno gli stessi genitori ai loro figli quando eccedono nei capricci ma nulla a che fare, a loro dire, con i maltrattamenti sanzionati dal codice penale. Quanto alla misura cautelare, non accolta dal gip, gli avvocati hanno sempre contestato l’opportunità in quanto sarebbe stata invocata a notevole distanza dai fatti.

Si è trattato di un’indagine molto delicata, al punto che il pm chiese una perizia a uno psicoterapeuta il quale avrebbe fatto risaltare i comportamenti contestati che avrebbero potuto minare lo sviluppo cognitivo dei bambini.

ROGO SAN GIULIANO. Rinviato, per il solito problema di notifiche, il procedimento, in fase di udienza preliminare, sull’incendio che devastò la pineta di San Giuliano nel 2007. Gli imputati sono una quindicina ma il procedimento è ormai prossimo alla prescrizione. Udienza il 22 aprile.

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