L'Aquila, boss ricoverato: ospedale blindato

Caos a Cardiologia, i parenti dei degenti allontanati per motivi di sicurezza

L’AQUILA. Boss della camorra si sente male nel carcere delle Costarelle e viene ricoverato a Cardiologia, i parenti degli altri degenti vengono allontanati dal reparto. Scatta la blindatura dell’ospedale in attesa che il quadro clinico evolva in maniera tale da consentire un immediato trasferimento del paziente in un altro luogo.

Caos, ieri pomeriggio, in ospedale, a causa del ricovero di un paziente considerato davvero particolare. Si tratta, infatti, di un detenuto sottoposto al regime del 41 bis che è stato accompagnato al San Salvatore con tutte le cautele. Agenti della polizia penitenziaria armati hanno presidiato tutti i varchi del reparto in questione, nella complessa fase del ricovero che si è resa necessaria in seguito a una patologia che non era stato possibile affrontare all’interno della struttura carceraria.

A quel punto, tra le proteste generali, i visitatori presenti all’interno dello stesso reparto, tra i quali i familiari delle persone ricoverate, sono stati invitati a uscire senza troppi complimenti. Grande lo spiegamento di forze dentro e fuori dal reparto. La notizia del ricovero «speciale» si è sparsa in un attimo e ha fatto il giro dei reparti.

Non è la prima volta che un detenuto viene ricoverato in ospedale ma il protocollo del personale della polizia penitenziaria previsto per i casi di questo genere non si sposa certo con le esigenze dei pazienti cosiddetti «normali» e delle persone che li assistono. Tutto questo, tra l’altro, in un reparto dove, di solito, la tranquillità dovrebbe regnare sovrana vista la tipologia di pazienti che sono costretti a farvi ricorso. Già nella giornata di oggi, terminata la stabilizzazione del malato, potrebbe esserci il trasferimento.

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