L’Aquila città della cultura delegazione sotto esame

Audizione di un’ora al ministero per i componenti del comitato promotore Pezzopane e Cialente: «Grande attenzione attorno alla nostra candidatura»

L’AQUILA. Un’audizione in perfetto stile europeo, con tempi molto rigidi, scanditi dall’orologio. Un’ora esatta, tra interventi e domande, in cui la delegazione aquilana, messa sotto torchio dalla giuria coordinata dall’austriaco Manfred Gaulhofer, ha mosso una pedina importante, nella partita a scacchi che ha come obiettivo la candidatura della città a Capitale europea della cultura 2019. Nella sala del ministero per i Beni culturali, a Roma, palpabile l’emozione, da parte dei rappresentanti locali, ma anche il rigorismo dei giurati, che dovranno scegliere, tra le 21 città candidate, quelle che passeranno allo step successivo. Stemperata la tensione, all’uscita, la senatrice Stefania Pezzopane, presidente del Comitato promotore di Aq19, è soddisfatta del risultato portato a casa: «È stato un perfetto gioco di squadra», ha commentato Pezzopane, «e alla fine abbiamo ricevuto un applauso e i complimenti per il nostro documento di candidatura, che è stato presentato ufficialmente lo scorso 20 settembre. Un’esperienza forte, ma gratificante nell’esito, in cui ci siamo sentiti veramente sotto esame, attorniati dalla giuria e attenti a calibrare ogni singola parola dei nostri interventi. Nella prima mezz’ora abbiamo deciso di parlare coralmente, con dichiarazioni a più voci, della durata tassativa di 5 minuti ciascuna, servite per sostenere le ragioni della nostra candidatura. Poi un’altra mezz’ora sotto il fuoco di fila delle domande della commissione, interessata soprattutto a capire che tipo di futuro stiamo disegnando per la città, quali benefìci potrà trarre da questo riconoscimento e anche lo stato attuale della ricostruzione e il cronoprogramma delle opere».

«Volevamo far emergere», ha sottolineato la senatrice Pezzopane, «che per la città dell’Aquila questo progetto ha una valenza più ampia, rispetto alle altre 20, perché nel 2019, a dieci anni dal sisma, raggiungere il traguardo significherà aver vinto la sfida della rinascita, sia agli occhi dell’Italia che dell’Europa».

Per uno strano gioco del destino, il giorno dell’audizione è coinciso con l’arresto dell’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis: una notizia che è stata tenuta fuori, dalla sala del ministero, ma di cui tutti i presenti, giuria compresa, erano probabilmente informati.

Il primo a prendere la parola è stato il sindaco Massimo Cialente, seguito dal direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici Fabrizio Magani e dai due testimonial d’eccezione, il presidente della Dompé Farmaceutici Sergio Dompé e l’attrice Piera degli Esposti, entrambi molto legati all’Aquila.

Poi è toccato al presidente dell’Unione delle Province abruzzesi Enrico Di Giuseppantonio, con la chiusura affidata alla senatrice Stefania Pezzopane. Alle domande dei giurati hanno risposto anche l’urbanista Pierluigi Properzi, il fisico Umberto Villante e il segretario generale del Comune Carlo Pirozzolo.

A fare da collante tra i vari interventi, il coordinatore della candidatura Errico Centofanti. Soddisfatto anche il sindaco Massimo Cialente: «Ci hanno rivolto domande puntuali e attente, segno della grande curiosità che ha suscitato la nostra candidatura. Un grande ringraziamento va a tutti gli intervenuti, che hanno voluto sostenere L’Aquila, in tutte le sue eccellenze».

La commissione internazionale era composta da sette giurati scelti dall’Unione europea e sei dal ministero per i Beni culturali, coordinati dall’austriaco Manfred Gaulhofer, direttore generale di Graz capitale europea della cultura 2003. Il responso finale, con i nomi delle cinque città inserite nella short list, dovrebbe arrivare a dicembre.

Romana Scopano

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